Primi bilanci per la stagione dei cavolfiori. L’andamento della campagna 2012-2013 è stato piuttosto positiva, almeno per le produzioni pugliesi e metapontine. Nei primi dieci giorni di aprile si è chiusa la fase finale della raccolta con domanda vivace e offerta limitata a fronte di un prodotto di qualità soddisfacente anche se spesso non omogenea.
Come si legge in un articolo de L’Informatore Agrario, firmato da Giuseppe Lamacchia, le piogge e il freddo di questo bizzarro inizio di primavera ha causato in parte problemi di qualità con ripercussioni sui prezzi. Nella seconda settimana di aprile infatti le quotazioni sono rimaste inferiori rispetto a quelle spuntate dal prodotto estero, soprattutto a quello francese, di alta qualità. C’è chi si è affidato alla frigoconservazione dell’ultimo raccolto da una parte sperando in un riallineamento dei prezzi e dall’altra collegando la fine raccolta della produzione autunno-invernale con quella primaverile prevista tra fine aprile e inizio maggio.
Per quanto riguarda i prezzi, il prodotto in imballaggio 40×60 cm in 8 pezzi, destinato al Nord Europa ha spuntato tra i 5 e i 6 euro al collo con confezioni da 8-9 chili netti. Migliori le quotazioni per le pezzature inferiori con valori tra 1,10 e 1,30 euro al chilo franco partenza, con punte di 1,40, sempre con destinazione Nord Europa, con prezzi vicini al cavolfiore francese. Sul mercato interno il prodotto di buona qualità si è venduto a 0,70-0,90 euro al chilo (8 pezzi in imballo 40×60 cm) , quello con qualità leggermente inferiore tra 0,45 e 0,60 euro al chilo. Il cavolfiore defogliato e filmato si è commercializzato invece tra 0,90 e 1,30 euro al chilo a seconda della qualità. Buoni i prezzi per il Romanesco, compresi tra 1,30 e 1,50 euro al chilo. (fonte: L’Informatore Agrario)