“Quanto accaduto per l’Accordo Interprofessionale Pesche e Nettarine è la conferma che la gestione dell’interprofessione in ortofrutta va ripensata radicalmente. Affidarsi alla sola buona volontà delle parti non basta: è necessario che anche in Italia, come già avvenuto in Francia, il sistema politico definisca un nuovo modello di regole e vigili sulla sua applicazione".
"Gli aspetti che devono essere regolati sono molteplici, a partire dai tempi di pagamento. E’ palese che il mondo della distribuzione rifiuta i vincoli degli accordi perché vuole le mani libere, ma tutto questo produce evidenti danni per i produttori italiani, già sottoposti a pressioni e vessazioni continue".
E’ quanto sostiene Ambrogio De Ponti, presidente Unapora a latere della querelle tra mondo della produzione e i rappresentanti della GDO per la mancata sottoscrizione dell’Accordo Interprofessionale Pesche e Nettarine (leggi news 1 e 2).
“Mi auguro che il ministro Romano, che sappiamo sensibile a questi temi, possa intervenire già nei prossimi giorni per assicurare un quadro di riferimento stabile a tutela degli operatori e delle produzioni ortofrutticole nazionali – conclude De Ponti – perché lo stato di crisi in cui versa il nostro mondo anche a seguito di quanto accaduto per l’E.Coli, non può sopportare ulteriori tensioni nella filiera.”