POMODORO, LAZZARIN (SYNGENTA): “IN NETTA CRESCITA TURCHIA E MAROCCO”

Condividi

L’accordo di liberalizzazione tra Ue e Marocco sta sempre più mettendo in ginocchio il settore del pomodoro in Italia e non solo. Un’ulteriore conferma arriva da Renzo Lazzarin (nella foto), Portfolio Manager Solanacea di Syngenta. Secondo Lazzarin il patto "ha ulteriormente aggravato lo scenario provocando un’ulteriore riduzione di prezzo del prodotto marocchino".

Come conseguenza vi è stato "un significativo aumento dei volumi esportati ma anche un mancato rispetto dei prezzi minimi”. Il fenomeno ha accelerato ulteriormente il processo di selezione naturale delle aziende di produzione, in Italia, ma non solo, a danno delle realtà più piccole e meno organizzate ma coinvolgendo in parte anche i gruppi più strutturati.

Nel dare invece uno sguardo al mercato internazionale Lazzarin sottolinea come tra i Paesi del Mediterraneo “Turchia e Marocco stanno evidenziando crescite importanti sia in termini di superfici che di tecnologie produttive e stanno investendo molto anche in termini di diversificazione varietale. Il Paese turco oltre al consistente consumo interno è trainato soprattutto da un export in continua crescita, in particolare verso i Paesi dell’Est Europa. Il Marocco punta tutto sull’esportazione e grazie anche alle recenti revisioni degli accordi commerciali e agli investimenti sulla logistica mira ad assumere un ruolo chiave nei traffici commerciali nordafricani verso l’Europa”.

Per quanto riguarda la Spagna, “seppur abbia risentito della crisi sta reagendo rapidamente, soprattutto grazie al traino dell’export che assicura un forte collegamento al mercato e un rapido adeguamento dei processi produttivi che oggi stanno orientandosi decisamente sulla salubrità del prodotto e sostenibilità delle produzioni”.

Nell’analizzare il mercato delle diverse tipologie di pomodoro tracciandone un bilancio sulla scorsa stagione e sulle prospettive, Lazzarin afferma come il “grappolo”, grazie alla riduzione degli investimenti produttivi, abbia mantenuto quotazioni stabili e vantaggiose per quasi tutto l’anno. Positivo anche il bilancio per il cuore di bue che seppur senza i picchi positivi della scorsa campagna ha comunque garantito buoni ritorni economici.

Molto più critica appare invece la situazione dei minicluster e in particolare dei ciliegini il cui prezzo spesso risulta insufficiente a coprire il costo di produzione. La forte concentrazione degli impianti nel mese di settembre, a causa anche dell’andamento stagionale in inverno, ha favorito una significativa concentrazione dell’offerta. A ciò si aggiunge la competizione del prodotto marocchino che ha accentuato il problema”. (Em. Zan.)

 

Sul numero in uscita del Corriere Ortofrutticolo scheda prodotto dedicata al pomodoro

 

 

Copyright CorriereOrtofrutticolo.it sul testo utilizzabile solo citando la fonte: www.corriereortofrutticolo.it

 

 

 

 

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE