Nelle scorse settimane si sono intensificati i rapporti tra le parti per arrivare a sottoscrivere un accordo interprofessionale sulle pesche e nettarine per la campagna 2013. Al tavolo del comitato di prodotto, un tavolo tecnico, le parti hanno cercato di trovare la quadra di una normativa particolarmente penalizzante per la parte agricola.
Comparto quest’ultimo che si deve assumere degli impegni rispetto al prodotto nazionale ma a cui poi non corrispondono uguali impegni per la parte commerciale che si ritrova, sostanzialmente, con la libertà di poter fare quello che crede con il prodotto di importazione.
Il comitato di prodotto ha presentato al consiglio dell’organismo interprofessionale una proposta di intesa per la ratifica dello stesso (in fondo all’articolo i punti proposti). Coldiretti ha però votato contro, ritenendo che l’accordo trovato, pur se ineccepibile dal punto di vista tecnico, rappresentasse un danno per i produttori italiani, perché con tale accordo la Grande distribuzione organizzata (Gdo) poteva continuare commercializzare prodotto di importazione con caratteristiche qualitative inferiori a quelle che i produttori italiani si impegnavano a non immettere sul mercato (calibro D e categoria II°).
Il voto contrario di Coldiretti e di altre sigle non ha consentito il raggiungimento dell’unanimità necessaria per questo tipo di decisioni. Perché gli accordi interprofessionali possano avere un futuro, è assolutamente necessario che venga modificata la normativa comunitaria, peraltro non letta ed applicata in tutti gli stati membri nello stesso senso, in modo tale che anche la grande distribuzione assuma adeguati impegni quando commercializza il prodotto di importazione. (fonte: Il Punto Coldiretti)