SALERNO: GRUPPO DI CONTATTO FRAGOLA ITALO-FRANCO-SPAGNOLO RIUNITO PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA

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Per la prima volta il gruppo di contatto italo-franco-spagnolo

della fragola si è riunito in Italia. Giovedì 7 marzo si è tenuta a Salerno l’ultima riunione dei rappresentanti del comitato. All’incontro, organizzato dal Mpaaf in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno, hanno partecipato per la Spagna FreshHuelva e Fepex, per la Francia la Aop Fraise.

Per l’Italia erano presenti tutte le principali organizzazioni di settore. In particolare Luciano Trentini, direttore del Cso, Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara ha fatto il punto della situazione del mercato della fragola in Italia. Sebbene la Spagna rimanga di gran lunga il primo Paese produttore europeo (6.800 ettari investiti per 300 mila tonnellate di produzione prevista per il 2013), l’Italia rimane al secondo posto nel vecchio continente con 3.600 ettari di superfici coltivati (di cui solo 890 in Campania, prima regione produttiva nazionale).

Dall’analisi di Trentini si evince inoltre che nel Belpaese c’è una forte concentrazione delle esportazioni, canalizzate nei mercati europei per il 90%. Il 76% dell’export delle fragole italiane è inviato in soli tre Paesi: a farla da padrona è la Germania (44%), seguita a grande distanza da Austria (17%) e Svizzera (16%).  Buone le performances delle esportazioni anche se con una progressiva diminuzione di prezzo (da 2,62 euro al chilo nel 2010 a 2,25 euro al chilo nel 2012).

A livello distributivo la grande distribuzione organizzata sta rivestendo all’interno del mercato un peso sempre maggiore, passando da una quota del 40% nel 2000 a oltre il 60% lo scorso anno.

Rafael Dominguez di FreshHuelva (nella foto a fianco, primo a sinistra, vicino a Marco Eleuteri dell’Aop Armonia ed Emilio Gonzalez, vice Presidente Fresh Huelva e Cuna de Platero) ha analizzato la situazione in Spagna sottolineando come la campagna 2012 sia andata a due velocità: dopo un inizio positivo con buoni volumi e contrattazioni, nella seconda parte dell’annata, da aprile in poi, i prezzi sono crollati, toccando valori così bassi che buona parte dei volumi è andata all’industria. Segnali poco incoraggianti, secondo Dominguez, anche per l’inizio campagna 2013 con una flessione delle quotazioni del 10% in questo primo scorcio d’annata.

 

Per quanto riguarda la situazione francese Xavier Mas, presidente dell’Aop Fraise ha affermato che il 2012 è stato caratterizzato da un mercato reattivo fino a Pasqua, razie specialmente al prodotto spagnolo, per poi calare progressivamente nelle settimane successive con una decisa caduta delle quotazioni a causa di un aumento consistente della produzione. Previsioni confortanti per la campagna 2013, in partenza in questi giorni, con un +15% dei quantitativi.

Walter Faedi direttore del CRA, Unità di ricerca per la Frutticoltura di Forlì, nel suo approfondito intervento ha sottolineato come il principale limite del settore in Italia è l’eccessiva frammentazione dell’offerta, in particolare nel Sud Italia. Questa situazione se non si cambierà rotta, secondo Faedi, rischia di compromettere il futuro del comparto.

Le delegazioni spagnole e francesi hanno con l’occasione visitato i siti produttivi di Aop Armonia e op Alma Seges e hanno potuto osservare le coltivazioni della piana del Sele.

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