OP COP SCOMMETTE SUL BIO. BERTAIOLA: “PUNTIAMO ALLA GDO”

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L’OP Consorzio Ortofrutticolo Padano scommette sul biologico. L’organizzazione di produttori associa 15 cooperative per un totale di 1.700 aziende ortofrutticole di medie e piccole dimensioni – ubicate soprattutto in provincia di Verona con importanti realtà anche in provincia di Rovigo, Padova e Mantova – ha chiuso il 2012 con un fatturato di circa 30 milioni di euro.

Lo scorso anno sono state commercializzate 56 mila tonnellate di prodotto. I volumi sono rappresentati in prevalenza da mele, pere, pesche, nettarine, kiwi e da altri prodotti orticoli quali radicchio e asparago. Per quanto riguarda le metodologie di coltivazione, l’80% della produzione sociale si basa sui principi dell’agricoltura integrata e una importante quota di prodotto a "residuo zero" è destinata all’industria e al consumo del fresco per l’alimentazione dell’infanzia.

In particolare le produzioni fresche per bambini vengono commercializzate con il marchio registrato "Babyfruit". "Allo stato attuale – dichiara Fausto Bertaiola (nella foto), Presidente dell’OP COP, in un’intervista pubblicata sulla newsletter Unaproa BIO – la produzione biologica rappresenta oggi una interessante alternativa al mercato delle produzioni destinate alle industrie europee del baby-food". "La nostra produzione bio – prosegue Bertaiola – è rappresentata soprattutto da mele, per un quantitativo che si attesta su oltre 5.000/6.000 tonnellate". In particolare, "le caratteristiche organolettiche della mela della pianura veronese (acidità, grado zuccherino, consistenza polpa) ben si prestano infatti per la trasformazione in omogenizzati e succhi di alta qualità".

L’OP COP è in grado di commercializzare un prodotto finito e soddisfare le diverse e continue esigenze della GDO e DO (per esempio: sacchetti, vassoi, plateux) in quanto dispone di impianti di lavorazione e una capacità di frigoconservazione di circa 18.000 tonnellate.

"I nostri clienti – spiega Bertaiola – sono costituiti dalle maggiori industrie italiane ed europee per il baby-food biologico, con destinazione finale presso le maggiori multinazionali quali Nestlè, Hipp, Plasmon e Melling (gruppo Danone)".

Venendo ai progetti futuri, Bertaiola sottolinea che l’OP COP punterà "sull’evoluzione del segmento della produzione bio da commercializzare sul mercato del fresco, con particolare riguardo alla GDO nazionale ed europea. Il tutto al fine di consolidare sul mercato il marchio ‘Babyfruit’ e di assicurare una maggiore redditività per i produttori associati. A questo proposito – conclude il presidente Bertaiola – il programma "Frutta nelle scuole" che l’OP COP sta portando avanti in diverse regioni italiane, potrebbe rappresentare una spinta alla crescita del consumo biologico e assicurare una significativa accelerazione ai progetti che il Consorzio sta attivando in questo comparto".

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