UNITEC INVESTE SUI GIOVANI E PUNTA SUI NUOVI MERCATI

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Angelo Benedetti torna sul concetto che più gli piace: "Dalla nostra prima calibratrice, prodotta nel 1924, ad oggi, la nostra storia è sempre stata scandita da grandi risultati per i nostri clienti e guidata da un unico obiettivo: aiutarli nell’espansione del proprio business attraverso il miglioramento della qualità del loro lavoro".

 

Lo fa a FruitLogistica, il presidente e direttore generale di Unitec. La SpA con sede a Lugo di Ravenna, ‘cuore’ di un gruppo che ha filiali in Spagna, Francia, Stati Uniti, Argentina e Cile, ha chiuso il 2012 con un fatturato di 40 milioni di euro contro i 28 milioni del 2011. Una crescita che la dice lunga sulla capacità di Unitec di adattarsi ai mercati e alle esigenze dei singoli operatori.

"La frutta è una cosa viva, cambia quasi di stagione in stagione, lavorarla non è mestiere facile", aggiunge Benedetti. Gli ultimi due assunti a Lugo sono un neo-laureato in fisica e un neo-laureato in matematica. "Ci piace dare spazio ai giovani, con loro facciamo ricerca inserendoli in gruppi di lavoro dove incontrano tecnici esperti e mixano i loro saperi. Da noi la ricerca non smette mai", afferma ancora.

Sarà per questo che Unitec è riuscita a mettere a punto una calibratrice per la lavorazione di una varietà di pomodorino giapponese che è la metà di un datterino e ha un peso tra i due e i tre grammi, roba da iper-specialisti: da stupire i giapponesi, maghi dell’elettronica.

Unitec sta crescendo in America Latina. Ha messo il naso in India (dopo aver chiuso in Cina: esperienza comunque ritenuta interessante).

Come vede, Benedetti, la produzione ortofrutticola nei Paesi emergenti? Ci faranno presto paura con la loro concorrenza? Risposta: "L’India è un colosso ma ha bisogno di tempo. Ci vorranno 10 anni perché ci prendano". "Siamo sempre più vicini alle esigenze di chi produce, di questi tempi è indispensabile. La tecnologia deve offrire oggi il massimo in termini di tempi, riduzione dei costi, affidabilità, risultati. A chi esporta su lunghe distanze, per esempio, siamo in grado di selezionare il prodotto per qualità della polpa. Se la polpa del frutto non ha tenuta la sua self-life sarà corta e non sarà in grado di raggiungere i mercati di consumo in condizioni qualitative accettabili. Una tecnologia versatile può dare al suo utilizzatore nuove opportunità di mercato, come è successo per la produzione di zucchine extra-calibro di un nostro cliente", precisa ancora.

Una considerazione di Angelo Benedetti su FruitLogistica: "La fiera non può più crescere in termini quantitativi. Permette però oggi contatti più concreti che in passato. Si fanno più commesse". Vi pare poco?

Antonio Felice

 

Nella foto, da sinistra: Paolo Bruni, presidente Cso e Angelo Benedetti, presidente Unitec, durante la conferenza stampa dell’azienda ravennate a Berlino

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