"In un momento di crisi come quello che viviamo, un’organizzazione di rappresentanza non può limitarsi ad una normale azione di lobby a difesa dei propri interessi, ma deve saper anche prefigurare un percorso di sviluppo del Paese. Lungi dal consegnarsi ad un futuro di crisi e declino, noi crediamo che l’Italia possa giocarsela, al pari di altri Paesi.
Può competere facendo leva su quella che è la sua vera ricchezza, ovvero l’eccellenza del proprio agroalimentare". Lo ha dichiarato il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini (nella foto) intervenendo al convegno promosso da Uila e Uil F.P.L. "Alimentare made in Italy e tutela della salute: binomio inscindibile per l’Italia di domani".
"Se davvero la politica riuscirà a porre al centro dell’attenzione il comparto agroalimentare che è la prima industria del paese – ha proseguito Gardini, neo presidente di Confcooperative – allora ci sono le condizioni affinché esso diventi davvero la chiave di sviluppo del Paese e una reale opportunità di lavoro per migliaia di giovani". Gardini ha poi ribadito la contrarietà della cooperazione per ogni forma di precariato e di lavoro nero e ha sottolineato la necessità di "irrobustire le filiere, che leghino la terra con la tavola: le imprese, infatti, oltre a produrre cibo di qualità, devono essere capaci di stare sul mercato, perché il mercato non fa sconti".
Gardini ha infine ricordato l’incontro promosso dal Ministro Catania con il premier Mario Monti avvenuto a fine legislatura al quale hanno preso parte le organizzazioni agricole e dell’industria alimentare. "Il mio auspicio – ha concluso il presidente Gardini – è che a inizio legislatura possa svolgersi un analogo incontro con il futuro capo di governo".