AL MONDO AGRICOLO SERVIREBBE UN BUSTO ORTOPEDICO PER TENERE LA SCHIENA DIRITTA DAVANTI AL POTERE POLITICO

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Il ministro Mario Catania (che ringraziamo per la partecipazione domani sera in Valpolicella alla nostra serata di premiazione dei Protagonisti dell’ortofrutta italiana) sottolinea che “nell’arco di tempo che ha visto al lavoro il Governo Monti il sistema agroalimentare è tornato al centro dell’attenzione della classe politica e dell’opinione pubblica italiana (leggi news).

Nessuno, finora, aveva dato una simile attenzione all’agricoltura”. Questo mentre la Coldiretti ricorda al mondo politico che alle urne andranno 1,6 milioni di suoi associati “in aggiunta alle loro famiglie”.

Qualcuno potrà dire che il ministro, candidato nella coalizione Monti sotto le insegne dell’Udc, parla pro domo sua. Però la novità è che questa volta il ministro ha ragione: il salto di qualità nell’attenzione al settore c’è stata. Basterebbe a testimoniarlo il varo dell’art. 62 che, anche se non è la bacchetta magica risolvi-problemi, almeno ha avuto il merito di affrontare un tema di cui si parlava da decenni senza costrutto. In sede europea si è visto un presidente del Consiglio affiancare il ministro nelle trattative sulla Pac e sul budget finanziario dell’Ue. E ricevere a Palazzo Chigi il mondo agricolo al gran completo, anche se a tempo ormai scaduto quando la crisi era già in atto. Poi questo ministro ha cominciato un’opera di bonifica interna, una spendig review che tocca gli enti controllati dal Ministero e il bubbone dell’Agea.

Qualcuno dirà: è il minimo che un Governo poteva fare. Sarà anche così, ma ci eravamo abituati a non avere neppure questo minimo, ci eravamo abituati a vedere incompetenti e demagoghi nella stanza dei bottoni. E che il Ministero che fu di Cavour avesse toccato il fondo ce ne siamo accorti con lo scandalo della corruzione e degli arresti ai massimi livelli della struttura interna.

L’unico guaio è che dopo un ministro capace e competente sarà dura tornare alle antiche abitudini, alla poltrona di via XX settembre assegnata come premio di consolazione a qualche politico da accontentare. Speriamo che a vigilare perché ciò non accada sia in prima persona il mondo agricolo, cioè i diretti interessati ad avere un interlocutore credibile e autorevole. Nel caso, siamo disponibili ad offrire ai presidenti delle organizzazioni agricole un busto ortopedico, perché tengano la schiena diritta davanti al potere politico. Nella consapevolezza che non tutti i ministri sono uguali.

 

Lorenzo Frassoldati

direttore Corriere Ortofrutticolo

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