Nove consorzi di tutela di prodotti Igp e Dop del Veneto si sono messi insieme per progettare e realizzare attività promozionali e di valorizzazione delle produzioni a denominazione di origine. Il progetto è stato presentato nell’ambito della Misura 133 del PSR e denominato, “Promozione di qualità, ortofrutta, riso e olio del Garda, per crescere” (leggi news).
Capofila del progetto è il Consorzio del radicchio Igp di Treviso e di Castelfranco, affiancato da quello del Radicchio di Chioggia, del Radicchio di Verona, dell’Insalata Igp di Lusia , del riso Vialone nano veronese, dell’Olio extravergine del Garda, dell’Asparago di Badoere, dei produttori di marroni del Monfenera e di Combai.
L’iniziativa fa notizia perché è la prima volta che tanti consorzi di tutela si mettono assieme per adottare strategie comuni ed essere più competitivi sui mercati. L’obiettivo di catturare le risorse pubbliche del PSR in questo caso ha fatto davvero il miracolo di aggregare tante energie private superando frammentazione e campanilismi che sono il male endemico del nostro agroalimentare. Un caso da manuale questo del Veneto, che potrebbe e dovrebbe fare scuola.
Non è un caso che capofila del progetto siano i consorzi dei radicchio veneti che già si sono messi assieme per conto loro e che adesso costituiscono il ‘nocciolo duro’ di questa nuova ulteriore aggregazione. A riprova che i marchi dop e igp da soli non bastano, sono una certificazione di qualità/origine e niente più. Servono soggetti forti che li gestiscano in maniera innovativa e orientata al mercato come in questo caso dove la forza dei radicchi veneti – protagonisti di un exploit di mercato anche grazie all’aggregazione al loro interno – traina i marroni di Monfenera e di Combai. In sostanza non è unendo le debolezze che si vince, ma puntando sulle locomotive potenti in grado di tirare anche gli ultimi vagoni del treno. Meditate, gente, meditate…
Via al bando del Masaf "Frutta e verdura nelle scuole" con 14 milioni di dotazione. A scanso di equivoci sarà bene specificare Frutta e verdura "fresca" nelle scuole *
LA FORZA DEI RADICCHI VENETI TRAINA RISO, OLIO, ASPARAGI E MARRONI
Nove consorzi di tutela di prodotti Igp e Dop del Veneto si sono messi insieme per progettare e realizzare attività promozionali e di valorizzazione delle produzioni a denominazione di origine. Il progetto è stato presentato nell’ambito della Misura 133 del PSR e denominato, “Promozione di qualità, ortofrutta, riso e olio del Garda, per crescere” (leggi news).
Capofila del progetto è il Consorzio del radicchio Igp di Treviso e di Castelfranco, affiancato da quello del Radicchio di Chioggia, del Radicchio di Verona, dell’Insalata Igp di Lusia , del riso Vialone nano veronese, dell’Olio extravergine del Garda, dell’Asparago di Badoere, dei produttori di marroni del Monfenera e di Combai.
L’iniziativa fa notizia perché è la prima volta che tanti consorzi di tutela si mettono assieme per adottare strategie comuni ed essere più competitivi sui mercati. L’obiettivo di catturare le risorse pubbliche del PSR in questo caso ha fatto davvero il miracolo di aggregare tante energie private superando frammentazione e campanilismi che sono il male endemico del nostro agroalimentare. Un caso da manuale questo del Veneto, che potrebbe e dovrebbe fare scuola.
Non è un caso che capofila del progetto siano i consorzi dei radicchio veneti che già si sono messi assieme per conto loro e che adesso costituiscono il ‘nocciolo duro’ di questa nuova ulteriore aggregazione. A riprova che i marchi dop e igp da soli non bastano, sono una certificazione di qualità/origine e niente più. Servono soggetti forti che li gestiscano in maniera innovativa e orientata al mercato come in questo caso dove la forza dei radicchi veneti – protagonisti di un exploit di mercato anche grazie all’aggregazione al loro interno – traina i marroni di Monfenera e di Combai. In sostanza non è unendo le debolezze che si vince, ma puntando sulle locomotive potenti in grado di tirare anche gli ultimi vagoni del treno. Meditate, gente, meditate…
Lorenzo Frassoldati
direttore Corriere Ortofrutticolo
lorenzo.frassoldati@corriereortofrutitcolo.it
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