A fronte di un Pil per il Veneto che, per il 2012, è previsto in calo del 2,1%, il settore agricolo regionale tiene a livello di fatturato, raggiungendo i 5,27 miliardi di euro, con una crescita dello 0,5%, spinta dalla salita dei prezzi. Calano, invece, la produzione agricola, penalizzata dall’andamento metereologico, e diminuisce anche il numero delle imprese agricole.
Le ditte sono diminuite del 2,1%, soprattutto imprese individuali mentre aumentano società di persone e di capitali. Continua l’incremento del numero di occupati (+11%, più donne e dipendenti) aumenta l’export di prodotti agroalimentari (+9%) e si riduce il deficit della bilancia commerciale (-32%).
A fotografare il settore l’outlook presentato dagli esperti di Veneto Agricoltura a Legnaro (Padova), di fronte all’assessore regionale Franco Manzato (nella foto). Proprio l’assessore, confortato da dati che confermano i punti di forza dell’agricoltura e dell’agroalimentare veneto, ha ribadito "la necessità di razionalizzare le risorse pubbliche e supportare con efficienza il tessuto economico del settore primario in grado di creare reddito e lavoro".
Per il futuro, dimensioni aziendali adeguate, sostegno a ricerca ed innovazione, rafforzamento dell’ufficio regionale in Europa, lotta alla contraffazione, in vista della nuova Pac (Politica agricola comunitaria) e nuovo PSR (Programma di Sviluppo Rurale), gli obiettivi principali.
La vitivinicoltura veneta ha subito una contrazione produttiva significativa sia in termini di produzione di uva (-7%) che di vino (-13%) a causa dell’andamento meteorologico anomalo. La contrazione dell’offerta ha sostenuto però i listini, determinando per il terzo anno consecutivo l’aumento dei prezzi delle uve (mediamente +10%) e un’ottima tenuta di quelli dei vini.