NASCE AGRINSIEME (CIA, CONFAGRI, ALLEANZA COOPERATIVE) PER DARE MAGGIOR PESO A COOP E AZIENDE. FUORI COLDIRETTI

Condividi

Nasce Agrinsieme il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). I Consigli direttivi delle cinque organizzazioni hanno svolto ieri una riunione congiunta.

Nella foto, da sinistra, Luppi, Buonfiglio, Politi, Guidi e Gardini

 

Nell’incontro è stato sottoscritto l’accordo interassociativo che ha dato vita ad Agrinsieme. Contestualmente è stato nominato come coordinatore il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi che resterà in carica per la durata di un anno come previsto dal documento congiunto siglato.

"Una parte assai significativa del mondo della rappresentanza agricola unifica le strategie e si propone come interlocutore nei confronti della politica". Così hanno sottolineato in un incontro stampa i presidenti delle cinque sigle. Il modello organizzativo è quello del Copa-Cogeca, il movimento di raccordo europeo tra tutte le sigle del settore agricolo e cooperativo dei Paesi membri che è interlocutore unitario della Commissione e del Parlamento della Ue".

"Agrinsieme – hanno ribadito Giuseppe Politi (Cia), Guidi (Confagricoltura), Gardini (Alleanza delle Cooperative), Giovanni Luppi (Legacoop) e Giampaolo Buonfiglio (Agci Agrital) rappresenta un momento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo ed è portatore di un nuovo modello di rappresentanza. Il coordinamento integra, infatti, storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro. Agrinsieme rappresenta pertanto un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni hanno realizzato e continueranno a realizzare autonomamente".

Agrinsieme lavorerà per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il programma economico in corso di stesura a iniziare dai settori dei cereali, del pomodoro, degli agrumi, della zootecnia, partirà su diverse aree territoriali, ed anche sulla base della progettazione che le stesse imprese stanno prefigurando attraverso iniziative di rete e di aggregazione.

Al primo posto, tra gli impegni presi, la filiera dei cereali e quella dell’ortofrutta: "abbiamo indicato impegni per quel che riguarda la filiera dei cereali con un piano di settore ad hoc e per l’ortofrutta del Sud. Ma è solo l’inizio" afferma il Politi. L’obiettivo è la valorizzazione del prodotto. Non si tratta di un’operazione versus la Grande distribuzione organizzata "che rimane un soggetto importante per la produzione agricola che per la collocazione sul mercato dei prodotti trasformati dalle stesse cooperative. L’intento – chiude Politi – è quello di raggiungere delle intese con una maggioranza che fa la forza".

La strategia sindacale coordinata di Agrinsieme avrà una ricaduta anche sulle politiche locali e settoriali, dal momento che si realizzeranno coordinamenti territoriali e per singole filiere produttive.

È stato definito un primo programma di lavoro in quattro punti:

Politiche di rafforzamento dell’impresa per favorire l’aggregazione in strutture economiche fortemente orientate al mercato; rilanciare la ricerca e le politiche di supporto al trasferimento dell’innovazione; sostenere il ricambio generazionale; definire strumenti per il credito (puntando pure su politiche innovative relative a strumenti assicurativi e fondi mutualistici).

– Sistematica azione di semplificazione burocratica, diretta a ottenere il riordino degli Enti e delle tecnostrutture operative, la semplificazione del meccanismo AGEA e la revisione del sistema SIN, l’unificazione di competenze sia in ambito nazionale sia regionale per ridurre gli interlocutori amministrativi delle imprese.

– Politiche di corretta gestione delle risorse naturali (suolo ed acqua), per coniugare produttività e sostenibilità, valorizzare il ruolo delle aziende agricole, anche nel campo dei servizi eco-ambientali, sviluppare "agroenergie rinnovabili" (biomasse) e nuove opportunità della "chimica verde".

Aggiornamento del quadro normativo di riferimento a livello europeo, nazionale e regionale.

 

Nell’accordo interassociativo non figura Coldiretti, organizzazione di peso nel panorama agricolo nazionale ed europeo, in quanto, come spiega ancora Politi, ‘"di fatto si è autoesclusa con un programma economico che va in altra direzione".

Tra queste cinque organizzazioni, sottolinea il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, "già si era avviati su una linea di collaborazione e sinergia. Non abbiamo pensato né a intrusioni né ad esclusioni e, comunque, Agrinsieme non è un contenitore chiuso".

Il nuovo soggetto interassociativo intende subito avviare colloqui con i leader dei partiti in vista delle prossime elezioni per portare avanti le istanze agricole. Sull’agenda Monti che prevede un capitolo agricolo, il presidente di Confagricoltura osserva che "lo stesso Monti ha detto che è migliorabile e noi intendiamo migliorarla. Agrinsieme nel suo complesso rappresenta un vero e proprio colosso, formato da 740.000 aziende agricole con 1.200.000 associati che rappresenta il 30% del valore dell’agroalimentare italiano per un fatturato di 34,2 miliardi di euro.

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE