BERTAIOLA: “OP E ASSOCIAZIONI MERITANO MAGGIOR CONSIDERAZIONE”

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I regolamenti comunitari che normano l’Ocm (Organizzazione comune di mercato) ortofrutta riconoscono un ruolo centrale e funzioni fondamentali di modernizzazione del settore alle Organizzazioni di produttori (O.P.) ed alle loro associazioni (A.O.P.), ma nei fatti la “musica” è ben diversa.

 

C’è molta delusione da parte del mondo organizzato per i comportamenti e le decisioni politiche e istituzionali che sembrano tenere veramente in poca considerazione le organizzazioni di produttori e le loro associazioni, promosse per programmare, razionalizzare e valorizzare le produzioni così da evitare speculazioni o sperequazioni.

Tante promesse o dichiarazioni di intenti, ma pochi fatti concreti. La conferma di tutto questo arriva dall’ultimo bando della Regione Veneto del PSR 2007 – 2013, relativo alle diverse misure destinate al mondo agricolo per lo sviluppo dell’innovazione, dell’organizzazione produttiva e della commercializzazione. Nella loro impostazione finale non si coglie una adeguata strategia tesa a sostenere l’aggregazione del mondo agricolo e ortofrutticolo in particolare e a valorizzare le organizzazioni di produttori.

La questione è stata discussa nel Consiglio di Amministrazione di fine anno di Aop Veneto Ortofrutta, alle quale aderiscono 7 OP (organizzazioni di produttori), il cui fatturato complessivo ha superato i 150 milioni di euro, dei quali 120 milioni provenienti dai soci. Da sola rappresenta il 40 per cento delle produzioni commercializzate dalle OP Veneto. Sono soci di AOP Veneto Ortofrutta: OP COP di San Giovanni Lupatoto (Verona), OP Europ di Giacciano con Barucchella (Rovigo), OP Il Noceto di Chiarano (Treviso), OP Orti dei Berici di Pojana Maggiore (Vicenza), OP Ortoromi di Borgoricco (Padova), OPO Veneto di Zero Branco (Treviso), OP Consorzio Piccoli Frutti di Illasi (Verona).

Per Fausto Bertaiola (nella foto), presidente di AOP Veneto Ortofrutta, è stata data poca soddisfazione alla produzione organizzata vera e competitiva, della quale, in realtà, si avverte una crescente necessità; non sono stati dati e non si danno nei confronti della stessa messaggi positivi.

“Non si tratta di “portare acqua al proprio mulino”, rileva Fausto Bertaiola, ma di creare le condizioni per un’agricoltura competitiva, con costi di produzione allineati con quelli dei concorrenti, in grado di proporsi positivamente ai mercati nazionale ed esteri, di offrirsi, ad esempio, con autorevolezza alla Gdo, la Grande distribuzione organizzata. C’è oggi il problema di collocare il prodotto prima ancora di produrlo, e in questo le organizzazioni di produttori possono avere un ruolo molto importante o comunque di peso”. (fonte: Ortoveneto.it)

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