SOTTO ACCUSA LE MELE DEL TRENTINO? NON C’È PIÙ RELIGIONE

Condividi

Il collegamento fra le mele di una certa zona del Trentino e l’aumento delle leucemie infantili fatto su Rai 1 a ‘Porta a porta’ dal pediatra Leonardo Pinelli (leggi news), vicepresidente della Società scientifica nutrizione vegetariana in una puntata dedicata a ‘Vegetariani contro carnivori’, ha giustamente sollevato la indignazione del presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai.

Il quale ha smentito in diretta accusando il pediatra di dire falsità. L’idignazione è anche di tutte le persone di buon senso. Chi conosce il rigore qualitativo e il rispetto per salute e ambiente che stanno scritte nel dna non solo dei produttori ma anche degli amministratori di quella regione non può che scandalizzarsi della faciloneria con cui si lanciano accuse a vanvera che vanno a colpire milioni di telespettatori “indifesi” davanti al video e che minano la credibilità di un grande comparto produttivo, orgoglio del made in Italy.

La vicenda però è istruttiva, sotto due aspetti. Il primo è che tutto in Italia si trasforma in una guerra di religione. Gli apocalittici, gli integralisti della dieta vegetariana non si limitano a sostenere che il loro stile alimentare è il migliore, e questo passi. Ma accusano disinvoltamente gli altri di produrre e mangiare veleni, di inquinare, di distruggere l’ambiente, quasi sempre senza uno straccio di prova scientifica.

Poi il secondo aspetto, più legato alle carenze comunicative del mondo dell’ortofrutta. Qual è il progetto che ha di sé questo mondo, qual è la visione, la consapevolezza dei propri valori: salute, benessere, made in Italy, occupazione, sviluppo? Se gli attori del settore non si ritrovano in un progetto condiviso, se non recuperano l’orgoglio della loro mission, se ognuno continua a guardare solo dentro al proprio orticello, allora ci si espone agli attacchi più beceri e qualunquisti senza colpo ferire. Se ci si permette di mettere in dubbio, anzi sotto accusa davanti alla pubblica opinione, anche una indubbia eccellenza come le mele del Trentino, allora davvero non c’è più religione. Qui anche i più bravi finiscono in castigo, il mondo va a rovescio. Sarebbe gradito un cenno di reazione.
 

Lorenzo Frassoldati
direttore Corriere Ortofrutticolo

lorenzo.frassoldati@corriere.ducawebdesign.it

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE