PATTO STRATEGICO PLURIENNALE TRA MELINDA E LA TRENTINA. LUNEDÌ LA FIRMA

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Manca solo la firma, ma Melinda e La Trentina sono pronte ad un grande patto a due. Non sono ancora stati svelati i dettagli dell’accordo ma è quasi certo si tratterà di un’alleanza commerciale strategica che verrà con ogni probabilità firmata lunedì prossimo, alla presenza di Michele Odorizzi e Rodolfo Brocchetti, rispettivamente presidente di Melinda e La Trentina, oltre che degli altri vertici aziendali, al presidente della Federazione Trentina della Cooperazione Mauro Fezzi e all’assessore regionale all’Agricoltura Michele Dallapiccola.

L’intesa non sarà temporanea, per esempio per arginare la debacle produttiva di quest’anno sulle mele a causa delle gelate primaverili. Appare invece come un patto di ben più ampio respiro, su cui i vertici delle due aziende hanno iniziato una trattativa già a inizio anno, ben prima della crisi produttiva.

Il presidente di Melinda Michele Odorizzi
Il presidente di Melinda Michele Odorizzi

Anche se non c’è ancora l’ufficialità alla notizia – di cui però i quotidiani trentini di oggi parlano diffusamente –  secondo fonti ben informate, l’intesa sarà pluriennale (si parla di un periodo triennale se non addirittura di 5 anni), e riguarderà la commercializzazione di tutti i prodotti delle due realtà, che ad aprile scorso già avevano avviato una collaborazione sulle ciliegie. L’accordo riguarderà senz’altro le mele, che rimane il core business dei due gruppi, ma anche le altre referenze (kiwi, susine, oltre alle già citate ciliegie). Con questo patto aggregativo, perché di questo in sostanza si sta parlando, Melinda e La Trentina punterebbero ad unificare i due canali di vendita in uno solo, cercando così di aumentare la presenza sui mercati esteri – su cui non mancano delle difficoltà, dopo il blocco russo e la difficile situazione nel Nord Africa – ed avere ulteriore peso nella grande distribuzione.

Rodolfo Brocchetti, presidente de La Trentina
Rodolfo Brocchetti, presidente de La Trentina

Non si parla di fusione tra le due società, almeno al momento. Con ogni probabilità resteranno due organizzazioni dei produttori, mantenendo così il marchio di denominazione di origine protetta della varietà Golden. Grazie al patto a due, da una parte Melinda – “specializzata” proprio sulla Golden, autentico cavallo da battaglia del consorzio (sebbene abbia comunque sei varietà a disposizione) – potrebbe trovare benefici grazie all’ampiezza varietale offerta da La Trentina. Dall’altra La Trentina stessa potrebbe contare sulla solidità del collaudato e robusto sistema Melinda. Ma molti argomenti sono ancora top secret e verranno svelati solo nelle prossime ore.

L’intesa, almeno dal punto di vista commerciale, unificherebbe due realtà di primo piano nel settore mele con numeri da record. Da una parte Melinda, che, a parte quest’anno disgraziato, produce in media oltre 400 mila tonnellate di mele (oltre a più di 870 tons di ciliegie e frutti di bosco) per un fatturato che nel 2016 ha superato i 255 milioni, contando al proprio interno 16 cooperative e 3.800 soci. Dall’altra La Trentina, in grado di produrre 65 mila tons di mele con sette varietà, oltre a un migliaio di tons di susine e altrettante di kiwi, con 4 cooperative e un migliaio di soci, e un fatturato 2016 a oltre 32 milioni di euro.

Emanuele Zanini

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