“La migliore forma di contrasto alla batteriosi del kiwi è la massima collaborazione di tutti i produttori. Meglio estirpare una pianta al primo sospetto che ritrovarsi con l’intero frutteto distrutto e diffondere la malattia”. Ad affermarlo con forza è Franco Manzato (nella foto), assessore all’agricoltura del Veneto, che lancia l’invito in un incontro con gli addetti al lavoro a Verona.
L’occasione è stato l’evento organizzato a Veronamercato, in occasione di un incontro con i produttori, le associazioni e gli amministratori locali per fare il punto su questo problema. L’Italia è diventata la prima produttrice al mondo di questo frutto e le coltivazioni del Veneto sono tra le più cospicue, oltre che quelle di più antica tradizione.
Nel nostro Paese la malattia è stata individuata per la prima volta nel Lazio nel 2008; nel Veneto la batteriosi è stata individuata per la prima volta nel maggio 2010 in giovani impianti di kiwi giallo in provincia di Treviso.
“Oggi questo nostro patrimonio è attaccato da un microorganismo che porta le piante alla morte e per il quale i tecnici non hanno ancora individuato un rimedio – ha ricordato Manzato – mentre ci dicono che è a elevata virulenza e che l’unico efficace mezzo di contrasto è l’espianto immediato delle piante infette. Per questo come Giunta regionale abbiamo deciso di mettere a disposizione risorse e stabilito le modalità per erogare indennizzi per l’eliminazione delle piante colpite. Ricordo che tra l’altro si tratta di profilassi fitosanitaria obbligatoria. Ma ciò che più conta e serve – ha concluso Manzato – è la consapevolezza dei produttori e la loro adesione a questa campagna di contrasto, rispetto alla quale le nostre strutture fitosanitarie sono in prima fila anche per insegnare a riconoscere la malattia sin dai primissimi sintomi”.