In un anno in cui permane una crisi dei consumi che ha fatto registrare alla distribuzione moderna per la prima volta da dieci anni un -0,3% a rete corrente (ovvero includendo anche le nuove aperture) e un calo del’1,7 a rete omogenea, COOP aumenta la sua leadership con una quota di mercato che raggiunge il 18,3% (+0,2%) e 12,9 miliardi di euro di fatturato (+1,1%).
A questo si aggiunga una tenuta dell’occupazione (pari ad oltre 56.600 addetti) e una crescita significativa della base sociale che supera i 7,4 milioni di soci (+3%). “Sono risultati tutt’altro che scontati – sostiene Vincenzo Tassinari (nella foto), presidente del Consiglio di Gestione Coop Italia – che si collocano in un contesto di grande difficoltà per le famiglie e per le imprese. Per la prima volta si registra uno stop nel processo di sviluppo e investimento della distribuzione moderna nel nostro Paese”.
Consumatori in crisi e nessun segnale di miglioramento alle porte. E’ un quadro a tinte fosche quello dipinto da Coop per la presentazione dei dati di bilancio consuntivo 2010. Presentazione avvenuta nel corso dell’Assemblea annuale di Coop Italia a Torino inserita quest’anno nel convegno dal titolo “La Coop ha i secoli contati dal 1854 al 2011 e oltre” che incrocia la storia e l’attualità di Coop con i temi del capitalismo sostenibile in chiave sia europea che italiana con la partecipazione di Jean Paul Fitoussi, Tito Boeri e Giuliano Poletti.
Pur con queste criticità spiccano alcuni risultati positivi di Coop: in primo luogo i dati del prodotto a marchio che raggiunge i 2,7 miliardi euro di fatturato, con una quota complessiva che supera il 25% sul totale alimentari – una quota più europea che italiana (dove le private label sono al 15%) – e che crescerà ancora, a dimostrazione del fatto che i soci e consumatori trovano nel prodotto Coop quella giusta combinazione di qualità e prezzo che risponde alle loro esigenze.
Buoni sono stati i risultati di Coop Voce, la telefonia mobile di Coop, che ha raggiunto 640.000 attivazioni nel 2010 grazie a una tariffa semplice, conveniente, trasparente. Sempre nel corso del 2010 è cresciuta la diffusione di Coop Salute, con 102 corner, 80 milioni di euro di fatturato e un risparmio per il consumatori di circa il 27%, rispetto ai prezzi medi praticati in farmacia. “Questi dati testimoniamo il valore di un processo di liberalizzazione che in Italia è stato appena avviato –continua Tassinari- In particolare in relazione alla questione della liberalizzazione dei farmaci che viene spacciata come un favore alle Coop, voglio solo ricordare che, oltre ai nostri corner e ai 300 nuovi posti di lavoro da noi creati per altrettanti farmacisti, dal 2006 ad oggi sono state aperte oltre 3500 nuove parafarmacie generando oltre 7400 nuovi posti di lavoro”.