UDINE MERCATI, PROGETTI DI CRESCITA: “IL FUTURO SI DECIDE SU SERVIZIO, E-COMMERCE E QUALITÀ”

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L’obiettivo è riportare Udine agli antichi fasti di città ‘emporiale’, dalla radicata tradizione commerciale, partendo da un luogo simbolo come il Mercato Agroalimentare. Il workshop organizzato da Udine Mercati, “Il mercato di Udine di fronte ai nuovi scenari competitivi: il tempo delle scelte”, ha posto l’accento su questo tema con l’intento di “intraprendere un progetto condiviso”, come dichiarato dal presidente Ferdinando Milano. “Siamo sempre stati abituati a considerare il nostro mondo ‘a compartimenti stagni’; ora tale visione è superata. Per questo è importante iniziare a ragionare in un’ottica di piattaforma internazionale con l’appoggio di tutti, pubblico e privati insieme”.

Da uno studio, curato dal professor Luca Lanini dell’Università Cattolica di Piacenza, è evidente che il tessuto economico sociale della provincia friulana è dinamico e propositivo, anche se manca di consapevolezza nei propri mezzi. Inoltre, le difficoltà del settore primario in termini di saldo commerciale, il peso limitato del comparto ortofrutticolo affetto dalla pesante assenza di aggregazione, una domanda potenzialmente in crescita che l’offerta – disaggregata – non riesce a soddisfare e la mancanza di strutture di lavorazione in loco sono alcuni dei gravi limiti di un territorio dalle enormi potenzialità inespresse. Uno scenario che costringe gli operatori della logistica a fare scelte e ripensare al loro ruolo all’interno del sistema. Un percorso di evoluzione verso un modello di mercato di quarta generazione, costruito attorno a tre parole chiave: servizio, e-commerce e qualità. “L’esperienza di Amazon, che in Italia lavora in perdita, ci obbliga a pensare ad alternative per il futuro dell’e-commerce. Non è immaginabile continuare a competere sui tempi di consegna; si dovrà puntare sul servizio”, spiega Lanini. La crescente importanza dei traffici marittimi, soprattutto per i prodotti deperibili (+3,2% annuo negli ultimi 15 anni), e di quelli su ferro rendono il quadro ancor più complesso.

LANINI“Le interconnessioni tra i nodi della rete logistica diventano sempre più decisive per ottimizzare la distribuzione delle merci e per la loro rilavorazione”, aggiunge. In concreto il progetto si sviluppa su due pilastri. In termini di infrastrutture si pensa all’ampliamento dell’offerta di freddo, ad una nuova piattaforma di rilavorazione dei prodotti del territorio, ad aree logistiche di stoccaggio e di transito particolarmente vocate all’e-commerce oltre al focus su vari settori ‘in ascesa’ come ortofrutta, salumi, latticini, vino, birra etc. Dal punto di vista strategico-riorganizzativo, invece, il  mercato è ripensato come soggetto attivo e impegnato nella valorizzazione dei prodotti, anche in ottica di export. “Per farlo – conclude il professore – si può pensare ad uno spin off aziendale di taglio business oriented, finalizzato all’attuazione di queste azioni commerciali. Una ‘cittadella del cibo’ sul modello di Rotterdam, dove esprimere cultura agroalimentare a trecentosessanta gradi e in cui i produttori possono intrattenere rapporti B2B e B2C”.

“L’idea di ripensare al mercato di Udine come ‘acceleratore’ dell’intera filiera in un’ottica di sistema aggregato” è piaciuta alla presidente di Regione Debora Serracchiani, che sottolinea anche l’opportunità per la piattaforma come ‘retro-porto di Trieste, soprattutto dopo la firma del decreto attuativo che fa dello scalo giuliano l’unico porto franco in UE. “Abbiamo le infrastrutture e in alcuni casi dialogano già profittevolmente tra loro. Ora è necessario fare un up grade pensando a ‘strutture intermediarie’ che le sostengano e le indirizzino”, ha concluso Serracchiani.

“È un progetto ambizioso – sottolinea il presidente di Fedagro Udine Giuseppe Pavan – che rivoluziona il nostro modo di pensare e guarda al futuro in modo costruttivo, proponendo il mercato come interlocutore primario della filiera e degli enti locali”. Apprezzamento e ammirazione sono stati espressi dal presidente del Mercafir Angelo Falchetti, presente all’incontro in rappresentanza della rete di Italmercati. “L’auspicio – sottolinea Falchetti – è che la politica mostri presto, come in questo caso, lo stesso interesse manifestato per il comparto fieristico anche per il mondo mercatale”. La questione ancora aperta della logistica dell’ultimo miglio è stata affrontata dal presidente di Astercoop Livio Nanino, mentre quella apertissima degli orari dei mercati è stata sollevata dal presidente di Fedagromercati Nazionale Valentino Di Pisa. “Dobbiamo ripensare al ruolo dei mercati a livello nazionale attraverso un nuovo piano strategico che coinvolga non solo la governance ma anche gli imprenditori stessi. Oltre ad una maggiore offerta di servizi, è necessario cambiare modo di pensare alla nostra professione spingendo gli operatori fuori dalle loro realtà alla ricerca di nuove opportunità di business. Il progetto mostra come poter trasformare un mercato in un centro agroalimentare moderno e informatizzato, la cui operatività è portata avanti su più fronti: da nuovi orari di lavoro all’impiego di nuove tecnologie per poter sfruttare al massimo le potenzialità dell’ortofrutta italiana”.

Le conclusioni sono state affidate all’assessore regionale alle Risorse agricole Cristiano Shaurli che ha sottolineato un passaggio fondamentale del progetto, ovvero “l’idea di estendere la fase agricola oltre la produzione in campo allungandola fino alla trasformazione. La nuova hub mette in campo diversi elementi di cui la nostra agricoltura ha bisogno. Questa diventa una sfida anche per Udine Mercati, ma in rappresentanza di tutte le Istituzioni mi impegno a garantire un sostegno a questa realtà virtuosa”.

Apprezzamento e appoggio anche dai rappresentati di organizzazioni di categoria e operatori presenti all’incontro, da Coldiretti a Legacoop, dalla Borsa Merci Telematica Italiana agli operatori della logistica fino ad Agecontrol.

Chiara Brandi

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