“UN PIANO MERCATI PER AFFRONTARE I RISCHI DEL DECRETO MADIA”

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L’applicazione dei decreti Madia preoccupa i Mercati all’ingrosso. È quanto sostiene l’Andmi, Associazione nazionale dei Mercati all’ingrosso, che ha affrontato il problema nel corso di un convegno organizzato al Macfrut di Rimini. Diversi i motivi di preoccupazione: “A partire dalla scarsa conoscenza di questo comparto da parte del legislatore e delle autorità preposte: riforme così radicali necessitano di tempi adeguati e di adeguate modalità di applicazione. Inoltre la particolare situazione dei bilanci, non certo brillanti, e la dimensione generalmente medio piccola delle imprese interessate, possono causare una rapida chiusura di moltissime realtà con gravi conseguenze economiche per l’intero settore distributivo”.

Nel workshop si è esaminata la situazione particolarmente critica del comparto e, nel contempo, “si sono indivuate iniziative utili affinché l’applicazione dei decreti Madia costituisca non un fattore di rischio ma, al contrario, una importante occasione per impostare un progetto innovativo di sviluppo”.

I lavori sono stati aperti da Mauro Ottaviano, Vice-Presidente dell’Associazione Nazionale Direttori dei Mercati all’Ingrosso. Il Presidente dell’ANDMI Pietro Cernigliaro ha sviluppato la propria relazione introduttiva illustrando la situazione di criticità dei Mercati all’Ingrosso e i contraccolpi subiti in presenza della normativa “Madia”, ribadendo però, come questa normativa debba essere considerata una opportunità per indirizzare l’intero comparto verso una forte evoluzione.

Massimo Pallottini, Presidente di Italmercati e Direttore Generale del CAR di Roma, ha ricordato come nel nostro Paese esista un sistema coordinato di Mercati (Italmercati appunto) che dovrebbe avere come interfaccia un interlocutore pubblico nazionale forte che supporti strategicamente la realizzazione di una politica comune dell’agroalimentare.

Renzo Piraccini, presidente del Macfrut, ha suggerito di dividere l’aspetto gestionale dei mercati che dovrebbe essere a matrice “privata” da quello immobiliare di proprietà pubblica.

Daniele Senzani dell’Università di Bologna ha illustrato dettagliatamente i contenuti dei decreti soffermandosi in particolare sul tema “Le società a partecipazione pubblica tra efficienza di mercato e servizio pubblico”. Tra le novità la relazione ha evidenziato l’introduzione del sistema di valutazione che impone agli Enti Pubblici (soci) la verifica delle condizioni di ammissibilità e di mantenimento delle partecipazioni mediante un processo di revisione straordinaria e di revisione periodica (piano di razionalizzazione annuale), secondo criteri di congruità, operatività, redditività e dimensione economica. In questa prospettiva, dunque, diviene essenziale ridefinire le condizioni di gestione dei mercati agroalimentari all’ingrosso da parte della società (a partecipazione pubblica), in modo da cogliere i vincoli introdotti dal legislatore come un’opportunità che consenta di porre mano alla riorganizzazione del settore secondo criteri di efficienza; criteri che possono coesistere con le finalità di interesse generale che ancora oggi caratterizzano il servizio di gestione ed organizzazione dei mercati agroalimentari.

Valentino Di Pisa, Presidente di Fedagromercati-Confcommercio rammenta che qualche decennio fa venne avviato un “ Piano Nazionale dei Mercati all’Ingrosso”, Piano che in effetti ha ammodernato, sotto il profilo strutturale e gestionale, molti mercati italiani.

Però questa importante iniziativa non ha stimolato l’avvio di una “politica” per il comparto limitandosi essenzialmente agli aspetti immobiliari ed inoltre ha operato a livello di singola struttura senza avere una visione di insieme.

“La nostra capacità, ha ribadito Di Pisa, deve essere quella di trasformare un potenziale problema in una opportunità, avviando un percorso condiviso con le istituzioni volto a ripensare un “nuovo piano Mercati” che abbia come obbiettivo strategico quello di valorizzare queste moderne piattaforme logistiche in una ottica di sviluppo uniforme e integrato”.

Francesco Cera, direttore del Maap, Mercato di Padova ha criticato il decretox “Madia” in particolare per quanto riguarda la classificazione della società partecipata con eventuale prevalenza pubblica (Società a controllo pubblico), “tipologia devastante che ingessa pesantemente società di gestione pubblico-private le quali di fatto agiscono sul mercato come società di diritto privato, ma si ritroverebbero con lacci e vincoli gestionali molto pesanti”.

Per Luca Bianchi, Capo dipartimento al MIPAAF, “i mercati svolgono un ruolo insostituibile nell’ambito della filiera agroalimentare”, ma debbono aumentare la loro efficienza, anche attraverso una loro razionale concentrazione che però deve rispettare le eterogeneità della nostra economia e dei nostri territori: “il sistema Mercati – ha sottolineato – non deve essere spazzato via”.

È stata inoltre accolta la riduzione a 500 mila euro del livello minimo di fatturato. Occorre razionalizzare partendo dal concetto di “funzione pubblica” e quindi occorre affrontare questa battaglia di comune accordo per la centralità di questo sistema aumentandone però l’efficienza individuando nuove modalità istituzionali, organizzative e gestionali. E in tale prospettiva anche il MIPAAF sarà disponibile.

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