Il sistema nazionale di gestione dei rischi in agricoltura funziona male. Nei giorni scorsi l’Asnacodi, l’Associazione nazionale dei consorzi di difesa è intervenuta pubblicamente, denunciando in modo energico la critica situazione e parlando apertamente di “disaffezione e diffidenza” da parte degli agricoltori e di “regole farraginose e dettate in ritardo”.
Due sono le problematiche da risolvere: quelle di natura gestionale, che determinano ritardi nell’erogazione delle agevolazioni a favore degli agricoltori per la parziale copertura dei costi sostenuti per le polizze, e le azioni in corso per migliorare in modo strutturale il sistema. Riguardo alla prima questione i contributi per le polizze del 2015 non sono stati del tutto liquidati, mentre per il 2016, come sottolinea Asnacodi, non è ancora uscito l’avviso per consentire agli agricoltori di presentare le domande di contributo. Il rischio è che così gli agricoltori rinuncino a utilizzare lo strumento delle assicurazioni agevolate, come emerge dai dati degli ultimi anni, soprattutto nelle regioni del Centro e Sud Italia.
Per quanto invece attiene agli interventi correttivi sul sistema, i servizi ministeriali stanno lavorando a una modifica della legge 102/2004 istitutiva del fondo di solidarietà nazionale, prevedendo una distinzione tra interventi assicurativi (concessione di incentivi agli agricoltori che sottoscrivono polizze a copertura dei danni) e interventi compensativi (erogazione di indennizzi ex post).
Entrambi gli strumenti sono soggetti alle norme europee in materia di aiuto di Stato e sono alternativi, nel senso che i danni, le aree e i rischi assicurabili non possono beneficiare degli interventi di soccorso, di natura compensativa.
(fonte: L’Informatore Agrario)