AOP VENETO ORTOFRUTTA E COLDIRETTI PIANO STRATEGICO SUL VENETO: “PUNTARE SULL’OCM ORTOFRUTTA”

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Un piano strategico per il rilancio del settore ortofrutticolo che conta sul territorio regionale 47mila ettari e un fatturato di 755 milioni di euro. È il senso dell’intesa presentata al MacFrut di Rimini da Coldiretti e Regione Veneto.

“Produrre qualità in territori di qualità” è l’obiettivo che si sono posti AOP Veneto Ortofrutta e la Coldiretti del Veneto con il “Progetto strategico per la redditività delle imprese ortofrutticole del Veneto”, finalizzato a creare le condizioni perché le aziende diano reddito e quindi soddisfazione ai coltivatori.

Elemento fondante del protocollo d’intesa tra Veneto e Coldiretti è la Ocm Ortofrutta. Va ricordato che le risorse comunitarie investite nel settore ortofrutticolo veneto con l’OCM Ortofrutta sono ad oggi 13 milioni di euro, corrispondenti circa al 50% delle risorse annualmente potenzialmente disponibili. L’intesa considera che per affrontare al meglio il mercato globale è indispensabile una produzione organizzata in grado di programmare le produzioni in relazione alle richieste del mercato, abbandonando il concetto di aziende a “ciclo aperto” (che producono senza programmare coerentemente per il mercato e senza avere la certezza di sbocchi commerciali “virtuosi” per le proprie produzioni) per arrivare ad aziende a “ciclo chiuso” inserite in una filiera virtuosa.

Il patto prevede quindi di comunicare e diffondere le potenzialità e le opportunità dell’OCM Ortofrutta anche promuovendone gli strumenti ritenuti virtuosi. Inoltre: istituire un coordinamento permanente per il settore ortofrutticolo in linea con lo sviluppo strategico così definito; comunicare al consumatore sul valore aggiunto del binomio “prodotto-territorio” e supportare le aziende agricole nell’indirizzare le produzioni alle richieste del mercato per arrivare ad aziende a “ciclo chiuso” inserite in una filiera virtuosa; promuovere e favorire nell’ambito dello sviluppo strategico del settore ortofrutticolo veneto, il progressivo passaggio da “commodity” a “speciality” di tutte le produzioni regionali. E ancora promuovere e favorire, nell’ambito dello sviluppo strategico del settore ortofrutticolo veneto, “le produzioni di qualità in territori di qualità”. Tutti aspetti sottolineati tra gli altri da Cesare Bellò, amministratore di Opo Veneto, che ha definito l’accordo come “storico” per il comparto ortofrutticolo.

Il patto punta inoltre a creare le condizioni affinché, nell’ambito dei PSR e delle risorse pubbliche, abbiano priorità quelle aziende che, in questo contesto ed in un ciclo produttivo di filiera chiusa “virtuosa”, realizzano investimenti specifici e coerenti con questa strategia.

E poi: promuovere il valore della biodiversità anche attraverso il recupero e sostegno di vecchie varietà, oltre l’avvio di specifiche ed innovative Start Up agricole. Favorire le condizioni affinché nel settore ortofrutticolo la ricerca e lo sviluppo siano in maniera prevalente indirizzate verso “le produzioni di qualità in territori di qualità”.

Riorganizzare e potenziare i servizi Fitosanitari Regionali, per aiutare i produttori anche a fronte delle problematiche determinate dai cambiamenti climatici in atto ed all’avvento di patologie particolarmente aggressive (vedi batteriosi e moria kiwi, Drosophila suzukii, etc.).

Dare attuazione alla Legge Regionale n. 7 del 25/07/2008 al fine di dare effettiva efficacia a quanto previsto all’art. 2 sull’utilizzo dei prodotti agricoli di origine regionale nei servizi di ristorazione collettiva affidati da enti pubblici e dell’art. 4 nella promozione dei prodotti agricoli di origine regionale.

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