L’alimentazione è il primo passo per la prevenzione. Sulla base di tale convinzione la Fondazione Umberto Veronesi si propone di promuovere uno stile di vita sano e consapevole sostenendo progetti che studiano la correlazione tra alimentazione e salute (nel 2017 sono già state finanziate ben 11 ricerche su questo tema).
L’argomento è stato affrontato ieri a Milano durante la giornata di apertura di Fruit&Veg Innovation nel corso della conferenza “Frutta secca ed essiccata tra gli elementi chiave di una dieta preventiva”.
“Stili di vita errati, cibo industriale e monotonia alimentare sono errori che contribuiscono ad un progressivo allontanamento delle abitudini alimentari dalla dieta mediterranea”, ha ricordato la dottoressa Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e divulgatrice della Fondazione. Emblematici sono i dati relativi al consumo di frutta e verdura, alimenti alla base della piramide alimentare: in Italia solo un bambino su tre ne mangia tutti i giorni mentre un solo adulto su 10 assume le 5 porzioni raccomandate.
In controtendenza tuttavia i consumi di frutta secca e disidratata. Fonte di grassi mono e polinsaturi (omega 6 e omega 3 in primis), dall’elevato contenuto di fibra, la frutta secca negli ultimi anni sta prepotentemente conquistando un ruolo da protagonista nella dieta degli italiani. L’incremento dell’acquisto quotidiano di tale tipologia di prodotto, fino a qualche anno fa riservato a momenti di festa e occasioni speciali, è stato sottolineato da Umberto Sacchi, presidente LIFE Italia. LIFE (Lavorazione Importazione Frutta Essicata), azienda piemontese con un fatturato intorno ai 65 milioni di euro, è partner della Fondazione Veronesi e fa parte di quelle aziende ritenute “virtuose” per la loro sensibilità al benessere del consumatore, con le quali l’Istituto di ricerca collabora ormai da anni.
Secondo i dati Nielsen di marzo 2017, tra i prodotti che hanno registrato gli incrementi più importanti ci sono le noci, con e senza guscio, e le mandorle sgusciate. In generale, negli ultimi 4 anni, si è registrata una crescita del 5,2% per la frutta con guscio, del 18,9% per quella sgusciata e del 15,6% per la disidratata. Un’attenzione al prodotto che ha generato un fatturato 2016 di 890 milioni di euro per la grande distribuzione, di cui il 42% generato da private label.