CILE, INIZIO ANTICIPATO DELLA STAGIONE COMMERCIALE PER KIWI E AGRUMI

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Quest’anno la commercializzazione della produzione invernale del Cile sta registrando un calendario anticipato rispetto alla norma. I kiwi e gli agrumi non fanno eccezione: per l’actinidia la stagione commerciale oltre confine è ormai iniziata da alcune settimane mentre per gli agrumi ha preso il via nei giorni scorsi.

Per i kiwi, al contrario di quanto sta accadendo nel caso dei mirtilli e uva da tavola, i prezzi al momento sembrano mantenersi buoni sui diversi mercati internazionali, come confermato dal presidente dell’Associazione degli esportatori di frutta locale (Asoex), Ronald Bown (nella foto). “La qualità del frutto sembra migliore rispetto alla campagna precedente grazie alla presenza di una quantità superiore di sostanza secca che contribuisce a ottenere un sapore migliore e ad una conservabilità maggiore in post raccolta”, ha dichiarato Bown. “Lo stock di prodotto dell’Emisfero Nord, a differenza dell’anno passato, è in via di esaurimento. Ciò ha permesso un inizio di stagione ottimale per il Cile, caratterizzato da prezzi superiori a quelli della scorsa stagione”.

Anche il presidente della Federazione dei Produttori di frutta del Paese (Fedefruta), Luis Schmidt, ha convenuto che si tratta di una stagione positiva per i kiwi locali. “In generale, i prezzi sono buoni. I minori volumi dei kiwi italiani negli Stati Uniti hanno provocato un incremento dei prezzi, con una variazione tra 1,60 e 1,70 dollari al chilo, vale a dire circa il 35% in più rispetto lo scorso anno”, ha spiegato.

Una situazione che si spera possa mantenersi invariata con il progredire della campagna grazie ad una previsione di export totale leggermente inferiore alle 175 mila tonnellate.

Con una settimana di anticipo rispetto alla norma, alla settimana 15, sono iniziate anche le esportazioni di clementine. Secondo le stime del Comitato degli Agrumi cileno, per la stagione 2017 si dovrebbe registrare un nuovo aumento dei volumi delle esportazioni nell’intorno del 3%, per un totale di circa 256 mila tonnellate di prodotto. Di queste, il 43% di clementine e mandarini, 29% di arance e il restante 28% di limoni. In termini numerici tali percentuali corrisponderebbero a circa 75 mila tonnellate di arance, in linea con i volumi raggiunti nel 2016, circa 72.000 tonnellate di limoni, ovvero 5% in meno rispetto alla stagione precedente, 42 mila tonnellate di clementine (-2% rispetto al 2016), e 67 tonnellate di mandarini, grazie ad aumento record del 26%. In termini di qualità si prevede una stagione buona grazie ad un raccolto caratterizzato da frutti di elevato calibro e giusta colorazione.

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