RAFFAELE DREI CONFERMATO PRESIDENTE DI AGRINTESA

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Raffaele Drei (nella foto sotto) è stato confermato alla presidenza di Agrintesa nell’ultimo consiglio di amministrazione dopo l’elezione dei consiglieri di amministrazione avvenuta nell’assembela sociale dello scorso 18 ottobre. Nell’occasione sono stati confermati anche i due vicepresidenti della cooperativa faentina, Maurizio Gardini e Pier Giorgio Lenzarini.

 I nuovi componenti del cda di Agrintesa

 

"Col nuovo consiglio di amministrazione prosegue il rinnovamento necessario e fisiologico della cooperativa – spiega Drei -. Nei prossimi tre anni dovrà continuare il rinnovamento aziendale negli uomini e nelle strutture. Nel 2012 abbiamo inaugurato il nuovo magazzino di Bagnacavallo, stabilimento all’avanguardia, ma c’è ancora altro da fare. Nell’organigramma la società cambierà molto: è una necessità per continuare ad essere protagonisti".

Drei, come si legge su Settesere, analizza pure l’annata agricola 2011-2012, chiuso tra luci ed ombre. anche se in ripresa rispetto a quella precedente. Il fatturato chiude a 240 milioni di euro, in leggero aumento rispetto all’esercizio precedente. Il presidente di Agirntesa ha annunciato inoltre come  in questi giorni si sia conclusa formalmente la firma notarile in merito alla fusione con la cooperativa Cepal. "Credo che il grande dubbio della tenuta della base sociale dell’impresa lughese si sia chiusa con grande soddisfazione: gran parte dei soci e della produzione hanno conferito il prodotto in Agrintesa, anche se è stata un’annata difficile per la frutta estiva".

"C’è grande amarezza per un po’ tutte le specie in questo 2012 – commenta Drei -: produrre bene è stato difficile per la scarsa disponibilità di acqua in estate. Il mercato incoraggiante ad eccezione delle nettarine dove abbiamo avuto delle quotazioni più remunerative rispetto al 2011, ma non sufficienti". C’è un pesante calo nella produzione autunno-invernale con pere e mele in flessione anche del 50% a causa del vento caldo da giugno ad agosto, mentre i kiwi, "in flessione del 20/25% a livello nazionale – analizza – mostrano una flessione molto più contenuta. Insieme ai vigneti salveranno i redditi di molte imprese".

"Da martedì 16 ottobre il mondo dei produttori di pere ha firmato un importante accordo che ha dato vita ad un’organizzazione interprofessionale che sarà impegnata a valorizzare prodotto – spiega -. Dobbiamo cercare maggiore coesione anche per pesche e nettarine, in modo da ritrovare la redditività che manca da troppo tempo. Incentiveremo il progetto alta qualità Valfrutta fresco e il biologico rimane una nicchia strategica, anche se lì non siamo leader di mercato. Tolti i prodotti industriali, il fresco viene venduto per il 50% all’estero, soprattutto in Europa anche se i kiwi che esportiamo per l’80-85% è venduto anche in altri continenti. Dobbiamo continuare a crescere in questo segmento: è strategico per la cooperativa". (fonte: Settesere)

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