TERREMERSE, PRODUZIONE INTEGRATA AVANZATA E SOSTENIBILE AL CENTRO DEL PIANO

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La produzione integrata avanzata è al centro del piano triennale 2017-2019 di Terremerse, la cooperativa agricola con sede a Bagnacavallo, nel ravennate. “L’obiettivo è quello di perfezionare il relativo disciplinare anche grazie all’implementazione del portale Agronomica 3.0 e proporsi nei confronti degli altri produttori europei come una sorta di “esperienza-modello” per arrivare ad un riconoscimento, all’interno dell’Unione, di quelle produzioni che pur non essendo Bio, raggiungono elevati standard di sostenibilità sia ambientale che economica”.

Lo ha rivelato Gilberto Minguzzi (nella foto), amministratore delegato della cooperativa nel corso del meeting per la presentazione del piano che si è tenuto venerdì scorso (leggi news), collocando così l’esperienza dell’azienda in una dimensione di politica europea e inserendola nel solco degli obiettivi delineati durante l’ultima assemblea generale di Areflh, l’associazione europea delle regioni ortofrutticole che si è tenuta proprio nella sede della regione Emilia-Romagna che detiene il ruolo di presidente pro-tempore.

“Non possiamo ignorare – ha precisato Minguzzi – che se anche spingessimo tutti gli sforzi finanziari disponibili difficilmente riusciremmo a superare la quota del 15% delle produzioni Bio regionali. Questo ci pone l’obbligo di prestare attenzione a tutto quell’85% di prodotto convenzionale che rimane estraneo alla certificazione anche perché, in questa fascia, ci sono molte realtà, che comunque grazie alla tecnologia e allo sviluppo di innovative tecniche colturali, riesce a contenere l’impatto ambientale pur garantendo crescenti margini di reddito per gli agricoltori. Noi lo stiamo facendo anche grazie al portale Agronomica 3.0”.

Sviluppato ormai da qualche anno, il portale rappresenta uno strumento di supporto decisionale importante per l’imprenditore agricolo perché permette, attraverso l’impiego di sensori ambientali, di raccogliere i dati relativi alla situazione meteorologica e del campo di modo da ottenere una banca dati sempre attuale in grado di comunicare al produttore l’esatto fabbisogno in termini di acqua, fertilizzanti, pesticidi, ed ogni altro tipo di input, evitando così sprechi ed eccessi.

“Con la sua esperienza – continua Minguzzi – Terremerse si è costruita un capitale sulla reputazione sulla linea delle produzioni integrate avanzate che adesso vuole mettere in rete su scala europea. Ma questo percorso non è arrivato fino in fondo perché il vero salto di qualità è passare da un sistema di difesa ad uno di prevenzione che possa garantire molta più efficacia e allo stesso tempo un risparmio di input molto più radicale. Il passo successivo sarà quello di riuscire a comunicare il plus di questo tipo di produzioni anche attraverso la creazione di un marchio ombrello che le renda riconoscibili agli occhi dei consumatori”.

Mariangela Latella

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