“Dobbiamo prendere coscienza della situazione reale e virare velocemente su altri mercati. I rapporti con gli Stati Uniti per l’Unione Europea erano già difficili. Questa è l’occasione, anche per l’Italia, di cambiare una volta per tutte strategia e guardare in altre direzioni”. Marco Salvi (nella foto), presidente di FruitImprese, commenta l’intenzione del presidente americano Donald Trump di imporre dazi fino al 100% su prodotti europei tra cui anche diverse referenze agroalimentari e ortofrutticole (leggi news). Una presa di posizione protezionistica che, dopo l’affossamento del Ttip ancora con l’amministrazione Obama, rischia di mettere una pietra tombale sui già residui spazi di manovra dell’export ortofrutticolo verso il Paese nordamericano.

“Sul mercato statunitense le nostre produzioni ortofrutticole non hanno mai avuto grandi spazi di penetrazione, ad eccezione del kiwi che nel giro di soli cinque anni ha più che raddoppiato le quantità – precisa Salvi. Nemmeno la definizione dell’accordo bilaterale su mele e pere ha portato risultati concreti a conferma che gli Stati Uniti per i nostri prodotti più che un mercato di sbocco rappresentano un concorrente diretto. Dovremmo puntare di più su mercati “consumatori” che su quelli “concorrenti”, aggiunge Salvi che insiste: “È giunto il momento di accelerare per riaprire i negoziati con la Russia, il cui embargo ha provocato enormi danni al nostro settore, e stringere accordi con i Paesi del centro America (come per esempio il Messico, ndr) e l’Asia. È necessario spostare l’asse dei rapporti commerciali verso Oriente”.

Per il presidente di FruitImprese inoltre “l’Unione Europea, che rappresenta uno dei più importanti mercati nel mondo, dovrebbe prendere maggiore coscienza della sua forza ed agire con più autonomia nel tutelare gli interessi degli Stati membri“.

Emanuele Zanini