“NODO” CATASTO: “UN TAVOLO DI LAVORO PER DEFINIRLO”. PRIORITÀ A PESCHE E NETTARINE

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Al ministero dell’Agricoltura si sta ricominciando a parlare di catasto ortofrutticolo. Lo ha anticipato Felice Assenza (nella foto a fianco), intervenuto come relatore in sostituzione del ministro Martina, all’apertura dei lavori dell’ultima assemblea generale di Areflh, l’associazione delle Regioni e dei produttori Ue, tenutasi nei giorni scorsi a Bologna.

“Se dobbiamo parlare seriamente di Ocm – ha precisato Assenza in conclusione del suo discorso – non possiamo non parlare di catasto ortofrutticolo perché è necessario programmare la produzione soprattutto per certi tipi di colture come ad esempio le pesche e le nettarine. L’anno scorso non è andata male ma molto più spesso abbiamo avuto un accavallamento di produzioni soprattutto frutticole in determinati periodi dell’anno. Difficile fare una programmazione se non si riescono avere i dati sulle colture, sulle superfici, sulla produzione, ecc. In termini fattivi tutto ciò significa sedersi al ministero ad un tavolo di lavoro finalizzato alla creazione di un catasto”.

Il ministro Martina avrebbe già manifestato il desiderio di incontrare, nell’ambito dell’Ocm, i principali soggetti del comparto, per definire uno schema di lavoro. Ma fino ad ora, detta come va detta, non si è ancora mossa una foglia. Speriamo che questa sia la volta buona.

battelli nazario“Ho richiesto da settimane – spiega Nazario Battelli (nella foto a fianco), presidente dell’Organizzazione Interprofessionale ortofrutticola – un incontro con il direttore di Agea. Gli ho posto come prioritaria l’esigenza dell’Oi di capire quale supporto quell’organismo ci può dare. Non ho ancora avuto una risposta. A questo punto sto valutando di porre una questione di carattere istituzionale anche perché abbiamo una filiera molto sensibile, che è quella delle pesche e delle nettarine, dove abbiamo già avviato un lavoro approfondito, in termini di raccolta dati, con l’obiettivo di arrivare ad avere un punto di riferimento iniziale sul fronte programmazione”.

In pratica con risorse di puro volontariato ed in collaborazione con Cso che ha messo a disposizione i propri dati, l’Oi ha già iniziato a costruire un catasto “home-made” partendo dalla parte organizzata ossia le Op riconosciute che sono state sensibilizzate. L’obiettivo è quello di arrivare ad una bozza di catasto in pochi mesi, in ogni caso entro la fine dell’anno.

“Certo non si avrà una visione globale – continua Battelli – dal momento che i dati si riferiranno solo alla parte organizzata e il progetto si sviluppa nel contesto di un comitato di prodotto nella parte interprofessionale. Per essere fatto seriamente deve avere natura obbligatoria e deve essere riferito a tutti i prodotti ma qui può intervenire soltanto il ministero. L’interesse del comparto c’è. Già un anno fa ho ricevuto una espressa richiesta da parte del comitato del radicchio. Richiesta che ho inoltrato al ministero ma poi nei meandri del palazzo si è persa”.

vernocchi“Tutto il comparto vuole un catasto – ha precisato Davide Vernocchi (nella foto a fianco) presidente di Apoconerpo nonché presidente nazionale del settore Ortofrutticolo di Fedagri/Confcooperative, -. Il mondo ortofrutticolo sta cambiando ed è funzionale sapere come cambia la frutticoltura per arrivare ad una programmazione che è l’elemento cardine per definire una strategia nazionale in una logica di più ampio respiro. In questo modo si può ‘dare gas’ all’Ocm che è un importantissimo strumento di programmazione a disposizione del settore primario. Nell’ottica di ridisegnare le politiche agricole siamo estremamente d’accordo ad aumentare le risorse che arrivano al settore attraverso l’Ocm”.

Mariangela Latella

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