OBESITY DAY, CIA: OBESITÀ COSTA 65 MILIARDI, INCENTIVARE CONSUMO DI ORTOFRUTTA

Condividi

Per combattere i problemi legati a sovrappeso e obesità bisogna incentivare il consumo di ortofrutta, che nell’ultimo anno è calato del 2,6%. Non è solo una questione “commerciale”, ma anche  di “salute pubblica”. Perché l’obesità è in aumento, in particolare quella infantile, e oggi ben il 22% dei genitori dichiara che i propri figli non mangiano frutta e verdura quotidianamente.

E invece proprio mele, arance e ortaggi rappresentano uno degli strumenti più efficaci per ridurre i rischi connessi alle patologie del benessere e alle disfunzioni nutrizionali. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in occasione dell’Obesity day.

E’ necessario frenare il progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di “junk food” da parte dei più piccoli e investire di più su una cultura alimentare che privilegi l’ortofrutta in un’ottica di prevenzione e tutela della salute. D’altronde -ricorda la Cia- già ora i costi sociali di obesità e sedentarietà toccano, in Italia, i 65 miliardi di euro all’anno: lo 0,38% del Pil. Non solo. Ormai nel Paese circa il 12% dei bambini è obeso e nella fascia d’età tra i 6 e gli 11 anni ben uno su tre è in sovrappeso.

Per questo diventa sempre più chiaro come oggi occorra incoraggiare, sostenere e promuovere un’alimentazione sana e corretta -conclude la Cia- con campagne mirate di informazione ed educazione, come “frutta nelle scuole”, estendendo il modello anche alle famiglie e puntando sull’appeal di quegli ortofrutticoli che già oggi regnano incontrastati sulle tavole degli italiani. Ovvero la mela (825mila tonnellate vendute ogni anno) e l’arancia (605mila), la patata (722mila tonnellate) e il pomodoro (575mila).

Sfoglia ora l'Annuario 2024 di Protagonisti dell'ortofrutta italiana

Sfoglia ora l'ultimo numero della rivista!

Join us for

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER QUOTIDIANA PER ESSERE AGGIORNATO OGNI GIORNO SULLE NOTIZIE DI SETTORE