BIOLOGICO, “AMPI MARGINI DI CRESCITA MA SERVE PROFESSIONALITÀ”

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Gli ultimi numeri dell’ortofrutta biologica confermano un punto fermo: il settore ha ancora enormi margini di crescita. Lo testimoniano i dati aggiornati forniti da Tom Fusato, direttore commerciale di Brio spa, in occasione del convegno “agricoltura biologica: un’opportunità per il territorio”, che si è tenuto ieri sera a Zevio (Verona), organizzato dalla cooperativa La Primavera con il sostegno della stessa Brio, e a cui hanno partecipato tra gli altri anche Giorgio Mercuri, presidente della Alleanza delle cooperative agroalimentari e Albino Migliorini, presidente de La Primavera.

Pur sottolineando come non ci siano ancora dati ufficiali, Fusato, ha snocciolato numeri che dimostrano i margini di ulteriore miglioramento di un settore già in espansione: solo nella grande distribuzione il giro d’affari annuo legato al consumo di ortofrutta biologica è stimato attorno ai 165 milioni di euro (dati Nielsen dicembre 2016, come per quelli successivi), per una quota attorno al 2% sul totale dell’ortofrutta. Con margini di miglioramento quindi notevoli, soprattutto, ha ricordato Fusato, se si puntasse maggiormente alla vendita di ortofrutta bio sfusa. Alcuni problemi legati alla logistica, tuttavia, limitano la penetrazione nelle catene. Ad ogni modo l’incremento per l’ortofrutta lo scorso anno sul 2015 nella gdo è del 26,9% a valore e del 18,6% a volume.

Nella spesa di prodotti biologici l’ortofrutta ha un ruolo di primo piano dal momento che il 74% delle famiglie italiane nell’ultimo anno ha acquistato frutta e verdura bio almeno una volta, con un’incidenza della spesa bio sul totale del 4%. Il peso dell’ortofrutta bio tuttavia ha un’incidenza solo del 2% sul totale dell’ortofrutta.

Germania e Francia, però, rimangono Paesi con una maggiore sensibilità al biologico, e con numeri superiori al Belpaese, rispettivamente con 9 e 7 miliardi.

Per sfondare nel bio secondo Fusato comunque servono tre caratteristiche fondamentali: professionalità, qualità e onestà.

brio convegnoAlla presentazione di Fusato – che ha fornito numeri dettagliati anche di Brio, che ha chiuso con un fatturato di quasi 70 milioni di euro (+12%) – si è affiancata quella di Migliorini che si è concentrato sulle attività de La Primavera ricordando come passare al bio si possa ottenendo anche ottimi risultati, nel segno della sostenibilità.

Giorgio Mercuri ha sottolineato invece la necessità di fare aggregazione e rafforzare la consapevolezza dei consumatori che il bio è sano.

 

Leggi qui la presentazione di Tom Fusato

 

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