PORTI, “INTEGRAZIONE DI LA SPEZIA E MARINA DI CARRARA BLOCCATA”

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Il presidente dell’Associazione spedizionieri di La Spezia chiede che la regione Toscana indichi i rappresentanti nel Comitato di gestione della nuova Autorità Portuale di Sistema Mar Ligure Orientale.

La mancata indicazione dei nomi da parte della Regione Toscana e del Comune di Marina di Massa sta congelando il governo dell’ASP Mar Ligure Orientale che deve gestire i porti della Spezia e di Marina di Carrara, impedendo anche l’integrazione tra i due scali. Lo denuncia Alessandro Laghezza (nella foto), presidente degli spedizionieri spezzini: “Assistiamo ad una totale noncuranza degli interessi delle comunità che sui porti operano. Il prolungato stallo nella governance del porto di La Spezia, prima per una riforma incompleta, quindi per l’inchiesta giudiziaria che si è abbattuta sull’Autorità Portuale, e ora per una inaccettabile inadempienza da parte delle istituzioni competenti, ha già provocato gravi danni con conseguenze anche occupazionali che non tarderanno a palesarsi.
Sulla integrazione con Marina di Carrara, che avrebbe dovuto essere attuata a tappe forzate proprio per ricreare anche a La Spezia quel clima positivo che negli anni passati è stato all’origine del ‘miracolo portuale spezzino’, continua a incombere il silenzio della Toscana e senza il completamento dei nuovi organi di governance, in particolare il Comitato di gestione, la nuova Autorità Portuale di Sistema è e resta un’anatra zoppa”.
Laghezza amplia lo sguardo oltre i due porti tirrenici: “Anche il dibattito che si è acceso a livello nazionale e le critiche piovute sulla riforma, che oggi appare abbandonata a sé stessa anche dal ministero competente, sono più che giustificate; con sei porti ancora senza presidente, anche quelli che hanno superato la inquietante fase di indicazione del nuovo vertice, non funzionano perché le nomine dei Comitati di gestione sono sospese fra le incertezze politiche, scelte spesso inadeguate e l’alea Anac, ovvero il parere di compatibilità sul conflitto di interesse che è stato affidato all’Autorità di vigilanza sulla corruzione. Del tutto al palo poi restano gli organi che teoricamente dovrebbero dare voce agli operatori di settore, per non parlare del tavolo centrale di coordinamento della portualità che oggi è solo un fantasma”.

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