Il Ministero delle Politiche agricole fa il punto sui programmi operativi per il 2017 relativi al settore dell’ortofrutta: l’aggregazione tra i produttori cresce sfiorando quota 50%, poco sopra la media Ue, e con l’aumento dei programmi approvati sale anche il livello degli aiuti europei assegnati all’Italia.
Alla luce delle 23 nuove organizzazioni di produttori (OP) riconosciute e delle 13 organizzazioni revocate nel corso del 2016, il 2017 si è aperto con 310 OP iscritte nell’elenco nazionale curato dal Mipaaf, 13 in più rispetto alle 297 del 1° gennaio 2016; 14, invece, le associazioni di organizzazioni di produttori (AOP), cui aderiscono 73 OP.
L’aumento delle OP riconosciute ha determinato una crescita del 4,5% dei programmi operativi approvati per l’anno 2017, passati da 289 a 300, e del 7,8% in termini di valore della produzione commercializzata (5.599.685.712 euro).
Di conseguenza, è aumentato anche l’importo dei contributi europei assegnati all’Italia, che hanno superato quota 250 milioni di euro, contro i 215.740.577 milioni di euro riconosciuti nel 2015 (il dato del 2016 si conoscerà solo a chiusura dei controlli delle rendicontazioni presentate al 15 febbraio 2017). Una situazione, commenta il Mipaaf, che permetterebbe all’Italia di “mantenere la posizione di Paese leader nell’utilizzo dei fondi europei destinati ai programmi operativi”.
Tra le criticità ancora presenti, il Ministero rileva la frammentazione e la disomogeneità che caratterizzano il quadro nazionale, con programmi operativi di importo inferiore a 100mila euro e altri che superano i 10 milioni di euro.
Infine, nonostante le OP del Centro-Sud che realizzano un programma operativo rappresentino il 70% del totale (213 su 300, di cui 53 in Sicilia e 40 nel Lazio), si tratta soprattutto di produttori di dimensioni medio-piccole, che associano solo il 39% del valore della produzione commercializzata nazionale.
(fonte: Fasi,