Per Ambruosi e Viscardi, azienda marchigiana specializzata in IV gamma, il rilancio del settore passa anche dalla coltura idroponica. Dopo l’inaugurazione dei primi tre ettari tra dicembre e maggio prossimo e la chiusura del 2016 con un fatturato di 23,5 milioni di euro (+12% rispetto al 2015), l’obiettivo del 2017 è arrivare a 6 ettari che diventeranno 10 entro il 2018.
“Così facendo – ci spiega Silvio Pierdomenico (nella foto), responsabile di qualità dell’azienda che abbiamo incontrato a Fruit Logistica nel loro coloratissimo stand in cui hanno riproposto l’originale progetto di ‘filiera chiusa’ inaugurato nel 2015 – pensiamo di potere realizzare una crescita del giro d’affari complessivo del 20% nonostante alla coltivazione idroponica sarà destinato l’1% del totale delle nostre superfici coltivate e riguarderà solo una parte delle nostre produzioni, in particolare baby leaf, rucola e valeriana”.
Non si tratta di un’iniziativa inedita, dal momento che la maggior parte dei colossi italiani della IV gamma hanno percentuali di terreno più o meno significative, destinate alle colture idroponiche. Quello che però spinge l’azienda verso questa direzione è l’obiettivo di garantire la continuità delle forniture durante tutto l’arco dell’anno.
“Fino a ieri – continua Pierdomenico – eravamo dipendenti dalla produzione delle aziende associate all’Op. Un sistema, questo, che non garantiva una certa continuità nelle forniture. L’agricoltura idroponica corrisponde a questa esigenza ma anche a quella di una qualità che fosse certa perché questo sistema riesce a preservare le piante dalle fitopatologie legate alle colture in campo aperto e a tutta terra. Questa tecnica colturale, inoltre, ci permette di affrontare le sfide del mercato che abbiamo davanti anche con la possibilità di abbattere i costi di produzione e di incrementare la produttività fino al triplo”.
Mariangela Latella