“Il problema numero uno per l’ortofrutta italiana è la mancanza di equilibrio tra la domanda e l’offerta. Non c’è articolo 62 che tenga fino a che l’offerta resterà frammentata rispetto ad una domanda estremamente concentrata. È per questo che a nostro avviso l’aggregazione è e resta una necessità per tutelare i redditi dei produttori"
"Ma anche per rafforzare la competitività delle nostre imprese ortofrutticole sia sul mercato interno che su quello internazionale”. Lo ha detto il Presidente di Fedagri-Confcoopeative Maurizio Gardini nell’ambito della tavola rotonda “Filiera Ortofrutta Italiana” organizzata ieri dalle organizzazioni Cia, Confagricoltura, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci-Agrital al Macfrut di Cesena.
A rendere molto più difficile l’accesso ai mercati, in particolare quelli extra-UE, è la polverizzazione delle aziende agricole italiane: nel comparto ortofrutticolo le nostre imprese hanno infatti una dimensione media molto contenuta pari a 1,9 ettari contro i 5,2 della Francia e i 2,8 della Spagna (dati Nomisma).
In tale ambito il ruolo dell’impresa cooperativa assume una importanza strategica per lo sviluppo del settore, in particolare quando vengono raggiunte adeguate e maggiori dimensioni di impresa. L’Alleanza delle Cooperative Agricole (Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital) rappresenta complessivamente 976 imprese, 29.000 addetti per un fatturato complessivo di 6,5 miliardi di euro. “Si tratta di cooperative – afferma Gardini – costituite esclusivamente da produttori agricoli e in cui la governance è assicurata da un sistema di controllo democratico e presenta un altissimo livello di mutualità. L’obiettivo è la massimizzazione dei risultati economici a favore esclusivo dei soci. Pertanto, la mission dell’impresa cooperativa è quindi ben diversa da qualsiasi altra impresa privata o industriale del settore che persegue legittimamente altri interessi. A differenza di tali soggetti, la cooperativa non può mai delocalizzare né l’approvvigionamento né la trasformazione del prodotto ed è questo il vero valore che collega indissolubilmente la cooperazione al territorio e ne fa una garanzia a favore dell’occupazione, dello sviluppo durevole delle regioni e soprattutto di tutela del reddito dei propri soci”.
Nella foto Maurizio Gardini al convegno al Macfrut (foto copyright CorriereOrtofrutticolo.it)