LA LINEA VERDE SPINGE SULL’EXPORT: “QUOTA AL 40% ENTRO DUE ANNI”

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La crisi dei consumi di IV gamma nel mercato domestico che è quasi saturo, spinge le aziende del settore a trovare nell’export nuovi sbocchi di mercato. Così La Linea Verde, che in Italia ha registrato un fatturato di 225 milioni di euro, punta a elevare la quota di prodotto destinato ai consumatori esteri, dal 35 al 40% nel giro di due anni.

Un risultato che non dovrebbe realizzarsi con fatica se si considera che otto anni fa la loro quota di export era appena del 5% del fatturato.

Non è un caso la scelta di presidiare Fruit Logistica, una delle vetrine internazionali più importanti. Qui La Linea Verde presenta le tradizionali insalate in busta (da questa edizione anche bio), i burger vegetali (lanciati a Cibus) ma anche le ciotole (piatti unici) e le zuppe pronte fresche che sono state fatte degustare ai visitatori della fiera, grazie alla presenza di un cuoco presente nello stand.

“Attualmente – ci  ha spiegato Valerie Hoff (nella foto), direttore marketing e comunicazione de La Linea Verdeci stiamo indirizzando verso i mercati della Repubblica Ceca, Germania, Polonia, Belgio, Benelux, Serbia e, da circa un anno, anche in Francia. Arriviamo anche nel Regno Unito ma lì mandiamo prodotto da lavare e da confezionare, insomma la materia prima delle baby leaf prodotta in Italia”.

Oltre alla sede Italiana che si approvvigiona negli stabilimenti di Manerbio, in Lombardia, e quelli in Campania, (piuttosto che nello stabilimento vicino ad Oristano dedito al mercato sardo) La Linea Verde ha anche una sede spagnola esclusivamente dedicata al mercato iberico.

Ma il cuore dell’export verso l’Ue resta comunque il Belpaese che, grazie al clima favorevole, può garantire la fornitura di prodotto 365 giorni l’anno e dove sta rientrando in questi giorni, con il ripristino delle forniture, la crisi dovuta alla carenza di prodotto registrata le scorse settimane, a causa delle gelate impreviste.

La cosa fondamentale per approcciare i mercati esteri – continua Hoff – è la costante attenzione e investimenti ai miglioramenti non solo varietali e quindi sul campo, ma anche nell’intera catena di produzione. In questo modo possiamo assicurarci un’estensione della shelf-life di modo che le nostre insalate riescano a sopportare le lunghe distanze”.

I segmenti che hanno registrato un boom in Italia sono soprattutto quello delle zuppe fresche pronte che vale 65 milioni di euro con un incremento del 31% (dato Nielsen totale Distribuzione Moderna anno pieno 2016) di cui DimmidiSì è da sempre leader di mercato con una quota che supera il 50% e un incremento a valore che supera la crescita del mercato. Anche il segmento delle insalatone arricchite ha registrato ottime performance: un mercato da 14 milioni di euro, in aumento del 19% (dato Nielsen totale Distribuzione Moderna anno 2016). Nello specifico le insalatone DimmidiSì (I Piatti Unici) sono leader e hanno superato la crescita del mercato con un + 45% a valore.

Mariangela Latella

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