Aggregarsi, fare squadra, unirsi, fare sistema. E’ stato un coro unanime, giovedì 27 settembre a Macfrut, venuto dai vertici delle tre centrali cooperative (Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop agroalimentare), di Cia e di Confagricoltura. Un coro, supportato dai dati Nomisma e dal presidente dell’Organismo nazionale interprofessione, rivolto al Ministro Mario Catania.
Il ministro dell’Agricoltura si è detto ben consapevole delle sfide comuni che attendono il settore. L’aggregazione, “in un sistema che vede 18mila venditori per ogni centrale acquisti” come ha rimarcato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, è la strada obbligata per far fare un salto di qualità all’intero settore agroalimentare.
Settore dove “su 460mila imprese agricole – ha sottolineato Ersilia Di Tullio di Nomisma – solo il 30 per cento ha una dimensione superiore ai 5 ettari”. Dal Ministro è arrivato poi l’invito a non lasciare da solo il Mezzogiorno italiano: “Io credo che nessuno qui si voglia arrendere all’inefficienza, alla malavita, alle classi dirigenti inadeguate. Avete detto che è nell’interesse del Nord farsi carico dei problemi del Sud. Dato che come organizzazioni siete già presenti nel Mezzogiorno vi invito ad avviare una collaborazione, magari individuando realtà pilota prendere per mano e far crescere”.
E se questa è stata una delle indicazioni emerse da Macfrut – che ormai ha un ruolo di punta di diamante del settore nell’elaborazione di strategie e prospettive, nel corso della giornata sono arrivate proposte e innovazioni. A proposito di innovazione, c’è ancora tempo per votare l’Oscar Macfrut all’innovazione, perché verranno assegnati oggi alle 14. Innovazione anche nei modi di assumere frutta, ad esempio, con i corner che Almaverde propone ai bar, anche come modo per avere frutta biologica “chiavi in mano”.
Innovazione che arriva anche da oltreconfine: Senegal e Giordania guardano all’Italia come punto di riferimento per macchinari e cultivar, oltre che mercato per il fresco e trasformato. E poi, giovedì Areflh, l’Associazione delle Regioni europee ha fatto il punto sulla situazione del melone con rappresentati dei produttori di Francia, Spagna e Italia, con la partecipazione del Nord Africa, dove le varietà precoci sono diffuse. Uno dei punti è la comunicazione verso i giovani consumatori. Si è partiti dalla considerazione che accanto a produzione e commercializzazione occorre spingere sulla promozione e, soprattutto, aprire a nuovi segmenti di consumatori. E i giovani sono stati al centro dell’incontro con relatori europei su Frutta nelle Scuole, il Progetto della Comunità per fornire motivazioni e elementi pregnanti per una corretta alimentazione fra gli scolari delle primarie.
Corretta alimentazione che può giocare sulla riduzione della spesa sanitaria e che ha visto il concorso a Macfrut delle esperienze framcesi, polacche, ungheresi, oltre alle illustrazioni delle attività didattiche che accompagnano la somministrazione di frutta e verdura all’intervallo. Ma non ci sono solo i giovani. Come hanno dimostrato le esperienze portate da Fresh Plaza Italia e SG Marketing Agroalimentare: catturare l’attenzione del consumatore recuperando il rapporto umano di un tempo è l’obiettivo del Progetto “(Ri)Conquistiamo il consumatore! Il mercato e i percorsi di valorizzazione dell’ortofrutta nella GDO nazionale”, presentato durante la seconda giornata di Macfrut. Un piano, sviluppato in tre casi di studio che hanno rilanciato le vendite di frutta e verdura declinando in maniera originale il concetto di territorio: proporre la GDO come trait d’union tra le OP e il consumatore, presentandola come alleato perfetto per mettere in contatto le due parti e farle colloquiare nella maniera più naturale, intelligente e coinvolgente possibile. Il progetto presentato assieme ai dati dell’Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Macfrut, ha coinvolto i punti di vendita di tre catene della grande distribuzione (Centrale Adriatica, Nordiconad e Alì & Alìper).
Centrale Adriatica ha utilizzato le foto e le storie dei produttori per l’allestimento delle confezioni dei prodotti ortofrutticoli, declinando in chiave promozionale il concetto di “km zero”.
Ortofruit Italia ha dato agli ortaggi i loro nomi dialettali, organizzando appuntamenti di show cooking e invitando nei punti vendita i produttori per spiegare ai clienti cosa c’è dietro la coltivazione di ogni frutto della terra. L’imprenditore Paolo Tamai ha legato l’insalata all’arte, un connubio curioso creato per i clienti dei supermercati Alì & Alìper che con l’acquisto dell’ortaggio hanno contribuito al restauro di un’opera d’arte della città di Venezia. Tre case history, questi, che hanno dimostrato come fornendo motivazioni al consumo, il consumo stesso si incrementi. Un altro esempio viene dal Premio Tomato excellent, la cui seconda edizione si è tenuta a Macfrut sempre giovedì 27 per migliorare la qualità della produzione orticola.
E proprio ieri, Macfrut ha “lanciato” una proposta. “Frutta Sport e Benessere” promuove Frutta e Ortaggi come integratori naturali per chiunque compia attività sportiva, sia a livello professionistico che a livello amatoriale. Il Progetto è proposto in collaborazione con Alimos e con il patrocinio della Scuola dello Sport del CONI e di Wellnes Foundation. Il “debutto” è avvenuto nel ristorante interno della rassegna, con un cooking show in cui lo chef Sergio Ferrarini ha preparato i piatti, mentre la nutrizionista Sara Farnetti ha illustrato le caratteristiche funzionali dei diversi alimenti, con un testimonial d’eccezione, la pluriolimpionica Josefa Idem.
Nella foto, da sinistra lo chef Sergio Ferrarini, il presidente di Macfrut Domenico Scarpellini e Josefa Idem