I centri agroalimentari all’ingrosso che si rivolgono al mercato interno non hanno registrato contrazioni per quanto riguarda i prodotti italiani, mentre i mercati più "vocati" all’esportazione, soprattutto quelli situati nelle zone del Nord-Est, hanno subito un blocco pari anche al 50% delle vendite perché alcuni Paesi europei hanno vissuto i casi del "batterio killer" con particolare intensità.
"Se i produttori italiani hanno potuto mantenere il controllo della situazione e i consumatori hanno potuto contare su approvvigionamenti regolari è grazie proprio all’organizzazione e all’efficienza dei nostri mercati all’ingrosso", afferma Ottavio Guala, (nella foto) presidente di Fedagromercati/Confcommercio. "In questi centri, infatti, non solo esiste un presidio di tutela della qualità e della salubrità su tutta la filiera ortofrutticola, ma anche gli stessi operatori grossisti si sottopongono a sistematici piani di campionamento con il supporto di adeguati laboratori di analisi".
"L’auspicio – conclude Guala – è che sulla vicenda venga fatta chiarezza al più presto, ma il messaggio da tenere presente è che i prodotti transitati attraverso i centri agroalimentari e i mercati all’ingrosso, con destinazione tutte le forme del dettaglio, sono sinonimo di controlli costanti e garanzia di salubrità a tutela del consumatore".