Nelle bassa pianura veneta cala del 30% la produzione di cavoli cappucci e verze, mentre quella di alcune varietà di cavolfiore scende addirittura del 70%. Sono dati allarmanti quelli che arrivano da Castagnaro e dalle 300 aziende agricole che, tra Verona, Rovigo e Padova, si dedicano alla coltivazione di brassiche.
L’eccezionale siccità estiva, le conseguenti difficoltà di irrigazione ed i costi sempre più elevati del gasolio hanno messo letteralmente in ginocchio i produttori locali. "I più danneggiati sono i cavolfiori, spiega Lucindo Furia (nella foto), presidente del Consorzio di Tutela del Cavolo dell’Adige. La pianta è molto delicata e se cresce in condizioni climatiche inadeguate, come il caldo forte e prolungato che ha caratterizzato quest’estate, non riesce nemmeno a svilupparsi. Con il risultato che ora ci troviamo con un numero elevato di campi semivuoti. E’ andata meglio per cappucci e verze, ma anche qui i problemi non mancano". (fonte: L’Arena)