GIORGIO MERCURI NUOVO COORDINATORE DI AGRINSIEME: PAC, EXPORT E INNOVAZIONE TRA LE SFIDE DA AFFRONTARE

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Giorgio Mercuri è il nuovo coordinatore di Agrinsieme. Foggiano, 52 anni, imprenditore agricolo, Mercuri è stato Presidente di Confcooperative Foggia dal 2007, viene eletto nel 2010 vicepresidente della Fedagri e dal 2013 ne ha assunto la presidenza. Dal 2013 è alla guida dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, che associa 5000 cooperative, con 80000 soci produttori e più di 35 miliardi di euro di fatturato.

Nell’attuale fase delicata dell’Italia e dell’Europa, Agrinsieme si impegnerà fortemente per la stabilità di governo e parlamentare. Le imprese hanno bisogno di saldezze politiche e di intenti, va dunque riconsiderato centrale e nevralgico il settore agroalimentare. Bisogna intervenire sui mercati in crisi, rilanciare i consumi, rafforzare l’export e rinsaldare le filiere.

Lo strumento dei voucher è un valido ausilio e il suo utilizzo va confermato, è stato dichiarato durante la conferenza, ma al di là dei voucher l’impresa agricola ha altre esigenze, a partire dal bisogno di una flessibilità strutturata.

È stata poi rimarcata l’importanza di colpire il caporalato, ma è necessario la revisione e la massima chiarezza della norma, specialmente nella fase applicativa. Va pretesa certezza del diritto e chiarezza degli scopi.

Vanno sviluppate misure che incrocino da una parte la domanda e l’offerta di lavoro in agricoltura, e dall’altra parte il reperimento di manodopera specializzata è qualificata. La strada per uscire dalla crisi è infatti la specializzazione e l’innovazione.

Agrinsieme, è stato sottolineato durante la conferenza, proseguirà gli sforzi per orientare la politica europea verso le esigenze dell’economia reale. A tal proposito la Pac 2020 non solo dovrà confermare un budget adeguato, ma dovrà essere caratterizzata da una forte discontinuità col passato. La nuova Pac dovrà favorire l’innovazione, l’aggregazione, il legame con il territorio e l’orientamento al mercato interno e internazionale. La Pac post 2020 dovrà poi segnare un maggiore equilibrio tra i paesi del mediterraneo e quelli dell’Europa continentale, la cui pressione si è rivelata spesso schiacciante.

La globalizzazione degli scambi ha favorito il nostro export agroalimentare, Agrinsieme chiede però che si conducano analisi preventive sull’impatto di eventuali nuove concessioni commerciali e che si valutino meglio le condizioni che i Paesi terzi impongono all’import di prodotti agricoli.

Occorre inoltre superare l’attuale frammentazione e promuovere l’aggregazione, a partire dalla forma cooperativa. Occorre semplificare ma anche favorire l’orientamento al mercato, le logiche imprenditoriali, il ruolo degli agricoltori.

Agrinsieme compie 4 anni, e sono stati anni di proficua attività raggiunta attraverso un costante dialogo. Queste le parole di Dino Scanavino durante la conferenza di Agrinsieme. Agricoltori e cooperatori hanno bisogno di stemperare le tante forze del mondo agroalimentare per arrivare ad una unità d’intenti, ad una forza comune.

Abbiamo svolto dialoghi intensi col mondo della politica, com i ministri, non solo dell’agricoltura ma anche coi quelli del lavoro e dell’economia. La forza di Agrinsieme è la sua capacità di fare sintesi e portare idee, e questo grazia anche al fondamentale lavoro sul territorio. Le organizzazioni territoriali di Agrinsieme svolgono in questo un ruolo centrale. Abbiamo dimostrato in questi anni che siamo un mondo che sa affrontare il mercato attraverso il lavoro in comune, che è la nostra vera forza.

Ci troviamo nel quarto anno di attività di Agrinsieme e dalla nostra parte abbiamo numeri importanti, ha dichiarato il nuovo coordinatore di Agrinsieme Giorgio Mercuri.

Serve dialogo con l’intero filiera, per avere sempre nuove idee, dobbiamo fare squadra anche con le rappresentanze del mondo industriale e del lavoro per poter migliorare. Abbiamo necessità di fare sistema per rendere ancora più solida la realtà dell’agroalimentare, la quale è una forza trainante del paese.

Il 2016 è stato un anno turbolento, ha dichiarato Mercuri, serve invece stabilità politica per poter migliorare. I programmi a lungo termini sono possibili solamente se abbiamo una stabilità e serenità politica.

Per quanto riguarda il 2017, il tema della semplificazione burocratica sarà centrale. Un tema già ampiamente avviato nel 2016, che è stato un anno di svolta per alcune semplificazioni nel settore agroalimentare, ma si tratta di un lavoro da continuare e migliorare. Più semplifichiamo la burocrazia e maggiormente competitive rendiamo le aziende.

Durante la conferenza è intervenuto anche Mario Guidi, il quale ha dichiarato come in questi 4 anni Agrinsieme abbia raggiunto l’età matura, superando la fase di rodaggio del percorso che ci si era immaginati all’inizio. Il collante è la nostra visione di intenti unica, dobbiamo parlare con voce unica per aggredire il mercato e non stare perennemente in una fase difensiva. Una voce unica è necessaria per dare una direzione univoca al settore.

Abbiamo passato un anno terribile, Expo ha sottratto grandi risorse senza portare benefici e soluzioni al settore. Il 2017 dovrà essere un anno di svolta, avremo molto lavoro da fare.

Dobbiamo creare reddito e valore aggiunto, ha continuato Guidi, dobbiamo conquistare il mercato ed accompagnare le aziende. La soluzione non è perciò abbattere le tasse, serve invece cooperare maggiormente, fare aggregazione col mondo industriale.

Altri paesi ci stanno superando, come Francia e Spagna, anche per ciò che riguarda la qualità del prodotto. È falso dire che l’Italia è in cima al settore.

In 4 anni abbiamo avuto 4 governi diversi, questo non è possibile ha concluso Guidi. Il governo attuale si ricordi di governare, serve stabilità e fare leggi per il settore, che è strategico per il paese. Dobbiamo creare fiducia nel settore da parte delle aziende.

Il settore agroalimentare è un settore che mantiene l’occupazione, ha continuato Mercuri durante la conferenza, vi è perciò grande soddisfazione perché diamo importanti opportunità al mondo lavorativo. Il lavoro infatti non finisce nelle aziende, vi è invece un’imponente indotto, è un settore in crescita. Per quanto riguarda il caporalato è stata fatta una legge, ma è una legge che non risolve il problema. Serve invece la capacità di intercettare la domanda e l’offerta di lavoro.

La Pac è stata fin da subito sbagliata, da qui le molte correzioni verso cui abbiamo spinto. Ci vogliamo impegnare fortemente per il post Pac 2020. Il budget europeo deve rimane lo stesso, serve fare una totale rivisitazione w riforma della vecchia Pac. Le aziende sono sempre meno, la Pac non ha saputo svolgere il suo compito, ha portato più burocrazia, contribuendo alla morte delle aziende.

Il settore cerealicolo, ha infine concluso Mercuri, è un settore di cui si è tenuta poca considerazione, per questo ancora oggi non abbiamo siti di stoccaggio per il nostro grano di qualità, questo a causa di vecchie leggi ed eccessiva burocrazia. Serve strategia Paese, le soluzioni le abbiamo ma le risorse e gli strumenti sono indeguati.

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