NOCCIOLE, CUNEO: RACCOLTO CON RESE ALTALENANTI. INTANTO FA PAURA LA TURCHIA

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Si avvia alla conclusione la campagna di raccolta delle nocciole nel Cuneese, tra i prodotti simbolo dell’agricoltura locale. A tal riguardo Confagricoltura Cuneo effettua alcune considerazioni sull’andamento delle operazioni. Anzitutto occorre sottolineare come la situazione non sia così omogenea, in quanto nei noccioleti più a valle si registrano rese in calo anche del 30%.

Sui terreni posti ad altitudini maggiori invece la situazione è tutta un’altra, con produzioni in aumento anche del 20%, soprattutto se in presenza di noccioleti in giovane età e potati in maniera oculata. La qualità della produzione si conferma su buoni livelli, mentre sotto l’aspetto cromatico si hanno nocciole leggermente più giallastre a causa del caldo intenso dell’estate.

Per quanto riguarda le indicazioni di prezzo, le quotazioni sono altalenanti ma superiori a 200 euro al quintale. “La raccolta è proseguita in maniera spedita fino all’arrivo delle piogge degli ultimi giorni – dichiara Antonio Marino, tecnico dell’associazione agricola -, consentendo a tutte le aziende corilicole di terminare la prima raccolta, mentre alcune hanno già effettuato la seconda ‘passata’. Gli umori dei produttori tuttavia sono discordanti – prosegue Marino – perchè i noccioleti situati nelle zone alte hanno buone produzioni con rese superiori allo scorso anno, mentre coloro che per ubicazione hanno noccioleti nei fondovalle e in zone basse hano risentito maggiormente dell’anomalo andamento climatico dell’anno in corso”.

La pioggia è stata provvidenziale soprattutto per le piante che manifestavano stati di sofferenza al limite della sopravvivenza, specie laddove il terreno è più povero o situato in zone più esposte. “Chi è riuscito a completare la raccolta prima delle piogge ha un prodotto con un’umidità relativa ottimale”, conclude Marino. Le nocciole piemontesi devono tuttavia fare i conti con l’aumentata concorrenza della Turchia che prevede raccolti in deciso rialzo rispetto allo scorso anno, quando invece il Paese turco, principale produttore mondiale di nocciole, registrò una delle annate meno floride dell’ultimo decennio.

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