“Aumentare dal 12 al 20 per cento la quantità di frutta nelle bevande analcoliche è senza dubbio una misura importante che migliora la qualità del prodotto, tutela consumatori e dà garanzie ai produttori agricoli. E’ un provvedimento che la nostra Organizzazione aveva richiesto da tempo e che recepisce precise indicazioni venute anche dallo stesso Parlamento”.
E’ quanto sostenuto dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi (nella foto) che giudica positivamente il decreto legge presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi e approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri (leggi news).
“Tuttavia, per una corretta informazione nei confronti dei consumatori e per meglio salvaguardare i nostri produttori di frutta, è quanto mai opportuno – ha aggiunto Politi – che vengano al più presto presi opportuni provvedimenti al fine di rendere più visibile e rafforzare la filiera italiana dei succhi di frutta”.
“Comunque, la misura approvata dal governo – ha rimarcato il presidente della Cia – è significativa, poiché contribuisce a rendere l’alimentazione sempre più sana. Un maggior consumo di frutta, come riconosciuto dai medici, è, infatti, salutare, soprattutto per i bambini, e può contribuire a ridurre e a contrastare molte malattie. Il problema adesso è quello di ottenere il parere di compatibilità del provvedimento da parte dell’Unione europea”.
Una misura, quindi, che può favorire una ripresa dei consumi di ortofrutta nel nostro Paese che – ricorda la Cia – nel 2011 hanno segnato una leggera contrazione (meno 1 per cento). Le famiglie italiane hanno speso 13,4 miliardi di euro per acquistare 8,3 milioni di tonnellate tra frutta e verdura, fresche e surgelate. Praticamente, 582 euro a ogni nucleo familiare per comprare 346,70 chili di prodotti. La mela, con 825.000 tonnellate vendute, resta la frutta “regina” delle tavole italiane, seguita dall’arancia con 605.000 tonnellate.