TEMPERATURE AFRICANE ANCHE IN VAL D’AOSTA: MELE RENETTE E GOLDEN A RISCHIO

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Il caldo e la siccità non risparmiano nemmeno le mele della Val d’Aosta. La mela Renetta è andata sotto i riflettori dei tecnici della società cooperativa Cofruits, di Saint-Pierre (Aosta). Il persistere del caldo torrido potrebbe cristallizzare gli zuccheri nelle parti sottobuccia. "Lo abbiamo verificato già lo scorso anno", afferma il presidente Attilio Fassin (nella foto).

I frutti, con i colpi di calore, si presentano con piccole macchie scure invisibili all’esterno. L’osservazione, estesa al territorio della Valle d’Aosta, è finalizzata ad accertare se è in atto questo fenomeno. Qualora sussista, dobbiamo realizzare una accurata selezione degli alberi, scartando quelli con quantità significative di renette con questa particolarità. Non possiamo offrire alla vendita mele non perfette", sottolinea Fassin. La cristallizzazione, secondo quanto spiega il presidente della Cofruits, è una difesa messa in atto dall’albero nei casi in cui l’approvvigionamento idrico si rivela inadeguato. Un secondo problema potrebbe riguardare la mela golden, se queste temperature africane si protrarranno sino a fine mese. Il colore giallo naturale assumerebbe una colorazione più forte, il cosidetto ‘’giallone’’. A settembre, quindi, periodo di raccolta di questa mela, si potrebbe andare incontro ad uno scarto consistente.

"Per ora, il caldo non rappresenta un pericolo per la golden", assicura Attilio Fassin, anticipando un venti, trenta per cento di calo della frutta in generale. "Nel 2011 – dice – il raccolto è stato intorno ai tre, quattro mila quintali. Quest’anno, pur non essendo ancora in grado di quantificare con esattezza, si prevede questa diminuzione significativa. La causa è da attribuirsi alla florescenza tardiva. Anche se – precisa – la frutta, in generale, non patisce il grande caldo".

Frutticoltori e commercianti i fratelli Bisson, a Gressan. La loro produzione non registra alcun calo. Parola di Siro Bisson: "I nostri frutteti sono irrigati in abbondanza. Non è possibile improvvisare un’attività di questo genere senza un’attrezzatura idonea". Si sofferma sulla tipologia delle piante. "Oggi – dice – hanno le radici a filo terra. Realtà che impedisce una buona scorta di acqua". Aggiunge: "In questa area si potrebbe aumentare, in maniera rilevante, la frutticoltura considerati i numerosi campi incolti". (fonte: Aostaoggi.it)

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