PERE, GRANATA (OPERA): “SIAMO A METÀ RACCOLTA, PEZZATURE PIÙ CHE BUONE”

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Ad oggi la campagna di raccolta delle pere è circa a metà. Si stanno raccogliendo le varietà Kaiser, Decana e soprattutto la regina del mercato, la Abate. Improntato come sempre a grande cautela il commento di Luca Granata (nella foto), direttore generale del Consorzio Opera Sca, il polo aggregativo che rappresenta 210.000 tonnellate di pere (tra Emilia Romagna, Veneto e bassa Lombardia), pari a circa il 30% della produzione nazionale.

“Si stanno confermando le previsioni della vigilia”, dice il manager rodigino. “A fronte di un calo generale delle quantità raccolta valutabile in un -10/11%, registriamo una buona pezzatura accompagnata da un buon grado zuccherino. Il calo dell’offerta rilevato anche in tutti i Paesi europei produttori di pere pone le premesse per una buona annata commerciale, anche se ovviamente ci sono ancora tante variabili di cui tenere conto”.

“La raccolta ad oggi è circa al 50% del totale e sta proseguendo regolarmente” precisa Granata, e in particolare per la Abate “siamo tornati a una pezzatura buona se non buonissima, il che lascia pensare a condizioni di mercato più favorevoli, tenendo anche conto della minore offerta”.

Finora il venduto rappresenta appena il 5% della produzione totale (“finché c’è caldo è normale che la gente preferisca consumare soprattutto frutta estiva”) comunque sia i volumi commercializzati sia i prezzi “sono uguali se non superiori a quelli dell’anno scorso a parità di data”, grazie ad un equilibrio migliore tra offerta – più bassa – e domanda – uguale o in leggera crescita – rispetto all’anno scorso.

Sul fronte export Granata conferma le percentuali del bilancio consuntivo approvato il 1° agosto scorso: +25% di export rispetto alla campagna 2014-2015, con le vendite all’estero che rappresentano il 40% a valore e il 36% a volume sulla produzione totale dei soci di Opera.

Esportare di più si può? “Prevediamo di mantenere questi livelli e anche di aumentarli se ci saranno le condizioni. All’estero si fanno grandi volumi ma bisogna valutare a quali condizioni e a quali prezzi in rapporto alla remunerazione del prodotto, che è quello che conta per le mille imprese agricole nostre associate”.

Si dice che nel cantiere di Opera Sca siano in arrivo importanti novità, su cui però Granata tiene la bocca rigorosamente chiusa. Facile prevedere che riguarderanno lo sviluppo organizzativo “che progressivamente porterà i Soci ad affrontare il Mercato in qualsiasi area geografica come un’azienda realmente unica”, come recitava il comunicato ufficiale del 1 agosto. Aggregazione e politica di marca sono le stelle polari della mission di Opera. Solo così si potrà ottenere una migliore valorizzazione della nostra produzione di pere e “la reale sostenibilità economica per un elevato numero di aziende agricole impegnate nella coltivazione del pero”. (l. frass.)

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