Dopo il sequenziamento del genoma della vite, del melo e della fragola all’Istituto agrario di San Michele all’Adige (Trento) è stato raggiunto un altro utile risultato nell’ambito della scienza dell’alimentazione. Un team di ricercatori della Fondazione Edmund Mach (realtà posseduta al 100% dalla Provincia autonoma di Trento) ha sequenziato il genoma di Drosophila suzukii.
Il genoma è quello del moscerino che preoccupa da qualche anno i produttori di piccoli frutti in tutto il mondo. La scoperta è stata illustrata oggi in conferenza stampa dal presidente della fondazione Edmund Mach Francesco Salamini e dal direttore del centro ricerche e innovazione Roberto Viola, alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai.
Accanto a loro anche il ricercatore del Mach Omar Rota-Stavelli e il presidente della cooperativa Sant’Orsola Silvio Bertoldi. Per raggiungere l’obiettivo si è partiti da alcuni insetti raccolti in Valsugana, la zona più importante per la produzione di piccoli frutti in Italia e che ha fronteggiato le conseguenze più gravi dagli attacchi dell’insetto. Si è fatto uso delle moderne tecnologie di sequenziamento che rispetto ad un recente passato sono molto più efficaci ma anche di gran lunga meno dispendiose.