PORTO DI TRIESTE, MONASSI SCRIVE A MONTI PER CHIEDERE “FREE ZONE”

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La presidente dell’Autorità Portuale di Trieste Marina Monassi (nella foto), in una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti, ha chiesto che vengano tenute in considerazione, nelle politiche di Governo per lo sviluppo, le potenzialità dei 5 punti franchi del porto di Trieste, con l’obiettivo di attuare nello scalo un regime di moderna ”free-zone’‘.

E’ stato annunciato nel corso della conferenza internazionale ”Global Connectivity with the Mediterranean Basin”, tenutasi alla Stazione Marittima per analizzare le esperienze di successo delle ‘free-zone’.

”Abbiamo chiesto al Governo che la gestione dei punti franchi del porto di Trieste – ha spiegato la Monassi – possa avvenire secondo quanto previsto dal Trattato di Parigi del 1947. Questo trattato sancisce – ha aggiunto – che l’Autorità Portuale può mettere in pratica incentivi e agevolazioni molto più estese rispetto a quelle che stiamo applicando, ma la mancanza di chiarezza rispetto a leggi e regolamenti fa fuggire tanti imprenditori che sarebbero interessati ad insediarsi in queste aree”.

Il regime di punto franco prevede incentivi competitivi, fiscali e no, per attirare investitori: nessuna imposizione per imposte sui consumi e sui redditi limitatamente ai redditi prodotti nei punti franchi, facoltà di consumo delle merci allo stato estero per le attività svolte nei punti franchi o destinate all’export, massima promozione del commercio internazionale estero per estero, con apertura a tutti i contratti e le proposte di finanziamento.

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