50 ANNI DELLO IAM DI BARI E CIHEAM: “FUTURO DEL MEDITERRANEO AGRICOLO PASSA DA COOPERAZIONE”

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Anche in Puglia grossi investitori cinesi vogliono comperare terreni agricoli. Non si accontentano più solo di comprare prodotti agricoli e alimentari, ma fanno offerte importanti per acquistare terreni con l’obiettivo soprattutto di avere la certezza di rifornimenti alimentari costanti per il loro Paese.

Lo ha detto questa mattina a Valenzano di Bari, in occasione della celebrazione dei 50 anni di vita dell’Istituto Agronomico Mediterraneo e del consorzio internazionale CIHEAM, l’assessore all’agricoltura della Regione Puglia, Dario Stefàno, riprendendo un importante intervento del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, pure presente all’evento, che aveva appena ricordato che la Cina e altri Paesi asiatici, attraverso i loro Fondi Sovrani, hanno acquistato o affittato in Africa in pochi anni 70 milioni di ettari di terreni agricoli.

La sicurezza alimentare ovvero la certezza di forniture di cibo sufficienti alle esigenze della popolazione mondiale in aumento (dai 7 miliardi si arriverà in pochi anni a una popolazione mondiale di 9 miliardi di persone) è particolarmente avvertita in Cina. Ma è l’accaparramento di terreni agricoli da parte di alcuni Paesi a danno di altri la soluzione? Da Valenzano è arrivata una risposta ferma: no. La risposta è la cooperazione agricola e tale risposta è fondamentale per il futuro del Mediterraneo agricolo nel nuovo scenario globale che vede protagoniste nuove potenze come Cina, Brasile e India.

"C’è un problema di tenuta – ha detto lo stesso assessore Stefàno – di resistenza dell’agricoltura mediterranea. Una sfida cruciale per regioni come la Puglia che hanno riscoperto l’agricoltura come tratto forte della loro identità non solo economica".

La storia dello IAM di Bari e del CIHEAM è stata raccontata, davanti a un pubblico internazionale numeroso (un’ottantina gli agronomi mediterranei presenti provenienti da 15 Paesi oltre a molte autorità), dal direttore (da 25 anni) dell’Istituto Agronomico Mediterraneo Cosimo Lacirignola. Una storia tutta ispirata dalla determinazione di contribuire alla crescita del dialogo euro-mediterraneo e di costituire un punto di riferimento unico a livello istituzionale e scientifico.

Lo IAM ha intensificato i corsi post-universitari nei settori della gestione del suolo e delle risorse idriche, della protezione integrata delle colture frutticole mediterranee, dell’agricoltura biologica, dell’alimentazione e dello sviluppo rurale sostenibile, sviluppando rapporti di collaborazione scientifica con università e centri di ricerca di tutto il mondo.

La sfida è rilanciare nel contesto attuale la cooperazione: e il CIHEAM lo farà – ha ricordato Lacirignola – fin dal prossimo settembre a Malta con una grande conferenza euro-mediterranea che vedrà la presenza del commissario europeo Dacian Ciolos. il presidente del Ciheam, Adel El-Beltagy, ha affermato che, in questo periodo di crisi e transizione difficile in diversi Paesi, a fare la differenza alla fine è la conoscenza. Il motore dello sviluppo si può riaccendere, nonostante le emergenze climatiche, alimentari, idriche, mettendo in campo tutte le conoscenze, puntando sulla creatività, un’agricoltura intelligente, la cooperazione.

Queste sono "le sfide storiche che ha davanti il CIHEAM" ha sottolineato il presidente Paolo De Castro e la conferenza di Malta sarà l’occasione per prendere decisioni importanti. Per De Castro è la sicurezza alimentare il primo dei problemi. Per Hussein Hajj Hassan, ministro dell’agricoltura del Libano, la risposta ai problemi è la politica: bisogna che la volontà dei politici coincida con la volontà dei popoli.

Cosa succede nei Paesi arabi? Che si bruciano miliardi di dollari in Borsa invece che fare investimenti che rispondono alle necessità dei popoli. Il ministro Hassan ha ringraziato il CIHEAM e lo IAM di Bari in particolare per le iniziative concrete nel Mediterraneo e in Libano per la realizzazione di progetti di miglioramento dell’agricoltura. Presenti all’incontro di Valenzano anche i vice ministri dell’agricoltura di Egitto e Albania e rappresentanti di altri governi di Paesi mediterranei.

Antonio Felice

editor@greenmed.eu

 

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