"Il grido d’allarme lanciato dal Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è anche il nostro: la crisi economica e le manovre correttive dei conti pubblici hanno falciato il potere d’acquisto degli italiani e hanno costretto a un taglio netto dei consumi domestici, anche quelli di prima necessità come gli alimentari". Ad affermarlo è la Cia, Confederazione italiana agricoltori che aggiunge.
"E’ chiaro che un nuovo aumento dell’Iva, unito al “caro-energia”, non farebbe che peggiorare una situazione già al limite", continua la Cia. "Quest’anno la spesa per i consumi è stimata ancora in calo del 2,1%. D’altra parte – osserva la Cia – già in questi primi sei mesi dell’anno i comportamenti d’acquisto messi in atto dalle famiglie rispecchiano quella prudenza registrata anche nel 2011, che si traduce in un carrello alimentare orientato al massimo risparmio. Secondo i nostri ultimi dati infatti – spiega la Cia – ben il 71% delle famiglie ha riorganizzato le spese per la tavola: comparando i prezzi con più attenzione (65%); cercando sconti, promozioni commerciali e offerte speciali (53%); privilegiando le grandi confezioni, il cosiddetto “formato convenienza” (42%); comprando quasi esclusivamente nei discount (39%)".
"Si tratta di percentuali che fotografano una difficoltà ancora molto evidente della popolazione – conclude la Cia – e certo non aiuta la previsione di un nuovo aumento dell’Iva in autunno, che costerebbe agli italiani quasi un miliardo soltanto per le spese alimentari. Il Governo deve capire che non è questa la soluzione, anche perché non c’è alcuna possibilità di ripresa economica senza una parallela ripresa dei consumi delle famiglie".