CON IL CALDO AFRICANO IMPENNATA DEI CONSUMI DI ORTOFRUTTA

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L’estate comincerà ufficialmente giovedì prossimo ma il caldo torrido è già arrivato, accompagnato da “Scipione l’africano”, l’anticiclone con radici nel Sahara che sta portando la colonnina di mercurio anche a picchi di 35-40 gradi in tutt’Italia. Ed è subito “boom” dei consumi di frutta e verdura fresca, con un aumento della domanda che nelle grandi città supera il 5 per cento.

Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Oltre a raddoppiare il consumo d’acqua, le temperature infuocate di questi giorni a Roma, Milano, Firenze e in tutto il Sud stanno portando in alto gli acquisti di ortofrutta (soprattutto lattuga, carote, pomodori, peperoni, e poi fragole, albicocche, pesche, susine, meloni e angurie). Una scelta giusta per combattere l’afa e i colpi di calore -spiega la Cia-. Frutta e verdura, infatti, non solo dissetano e rinfrescano, contenendo una notevole quantità d’acqua, ma reintegrano i sali minerali persi con l’eccesiva sudorazione e riforniscono di vitamine e di sostanze antiossidanti, nutrendo l’organismo e proteggendolo allo stesso tempo dai danni correlati all’esposizione al sole. Inoltre, la frutta e la verdura sono decisamente a buon mercato. Un aspetto da non sottovalutare in un momento di crisi come quello attuale, in cui le famiglie risparmiano anche sulla tavola. Basti pensare che nell’ultimo mese -aggiunge la Cia- a fronte di un carrello alimentare sempre più costoso, gli unici prezzi in discesa sono stati quelli di frutta (-3,9 per cento) e verdura (-1,8 per cento), cioè gli unici prodotti prettamente agricoli. Come dire buoni, utili e convenienti.

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