La Russia conta di prorogare fino a fine 2017 l’embargo sui prodotti alimentari d’importazione dai Paesi occidentali per la crisi ucraina. Lo ha detto il premier Dmitri Medvedev (nella foto a destra assieme a Vladimir Putin), mentre la Ue si appresta a discutere, non senza difficoltà, un ridimensionamento delle sanzioni a Mosca. “Ho ordinato che siano preparate proposte per un prolungamento delle misure di ritorsione non per un anno ma fino alla fine del 2017” ha detto Medvedev. Queste “misure di ritorsione” vietano da agosto 2014 l’importazione della maggior parte dei prodotti alimentari dei paesi occidentali, principalmente della Ue, che sanzionano la Russia per l’annessione della Crimea e il sostegno a separatisti dell’est dell’Ucraina. Prorogate una prima volta l’estate scorsa, scadono ad agosto e hanno colpito duramente gli agricoltori europei.
A giugno i Paesi europei devono discutere un’eventuale proroga delle sanzioni contro Mosca, che colpiscono banche, difesa ed energia e scadono a luglio. Finora le sanzioni sono state rinnovate ogni sei mesi e la settimana scorsa il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini ha detto di attendersi una nuova proroga. Ma il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha ammesso questa settimana l’esistenza di una “resistenza nella Ue” sulla proroga. “Sarà più difficile dell’annos corso trovare una posizione comune sulla questione” ha detto all’agenzia baltica BNS. Gli europei legano la revoca della sanzioni all’attuazione degli accordi di Minsk di febbraio 2015, siglati da Ucraina e Russia con la mediazione franco-tedesca e l’obiettivo di riportare al pace nell’est dell’Ucraina dilaniato dalla guerra tra truppe di Kiev e ribelli filorussi. I combattimenti sono molto rallentati, ma ci sono ancora vittime da entrambe le parti.
