APO CONERPO, BILANCIO IN ATTIVO. VERNOCCHI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA

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Il 2011 si è chiuso con un sensibile incremento dei volumi di vendita per Apo Conerpo nonostante il difficile scenario economico. “In un contesto certamente non favorevole – sottolinea Davide Vernocchi che è stato confermato alla presidenza del Gruppo per il prossimo triennio – abbiamo   collocato sul mercato 1.100.000 tonnellate di prodotti, il 18% in più rispetto all’anno precedente".

 

Il volume d’affari aggregato del Gruppo (composto anche dalle filiali Alegra, Naturitalia e Valfrutta Fresco), ha raggiunto i 702 milioni di euro, registrando un aumento del 4,6% rispetto ai 671 milioni del 2010, mentre il patrimonio netto ha mostrato un lieve incremento attestandosi sui 26,6 milioni di euro.

Nel 2011 Apo Conerpo ha ulteriormente potenziato l’apposito Programma Operativo investendo complessivamente quasi 63 milioni di euro così suddivisi: 5,5 milioni destinati alla pianificazione della produzione e dell’offerta, 14,4 milioni indirizzati al miglioramento della qualità dei prodotti, 6,8 milioni destinati all’incremento del valore commerciale dei prodotti, 15 milioni per la promozione delle produzioni fresche e trasformate, 14,6 milioni per le misure ambientali, 6,4 milioni destinati alla prevenzione e gestione delle crisi.  

“Apo Conerpo – commenta Vernocchi (nella foto) – si è attivata affinché vengano introdotte altre misure di difesa del reddito degli agricoltori, rendendo operative polizze assicurative e fondi mutualistici gestiti direttamente dalle Op. Contemporaneamente, è auspicabile che in ambito di revisione del Regolamento comunitario vengano individuati anche strumenti straordinari per la difesa dei prodotti oggetto di gravi crisi sull’esempio di quanto realizzato per arginare i danni provocati dall’emergenza Escherichia Coli”.

 

Un fenomeno che nel 2011 ha condizionato negativamente i consumi di ortofrutta fresca in tutta Europa, appesantendo un mercato già molto difficile per effetto della crisi economica che ha ridotto l’occupazione e la capacità di spesa delle famiglie. “In questo contesto – afferma il direttore generale Gabriele Chiesa – appare interessante analizzare le differenze registrate da Apo Conerpo nella prima e nella seconda parte dell’anno. Nei primi cinque mesi, a fronte di una lieve diminuzione dei volumi venduti (-3,3%), il fatturato è aumentato sensibilmente (+22%) rispetto all’anno precedente. Al contrario, da giugno a dicembre, il volume d’affari è calato dell’11% nonostante l’incremento (+4,8%) dei quantitativi commercializzati. La prima e più grave conseguenza di una campagna così difficile è stata la contrazione del fatturato del gruppo nel segmento del fresco, che nel complesso non ha consentito anche al nostro Gruppo di garantire una adeguata redditività alle aziende agricole”. 

 

“Di fronte a questa situazione – ricorda Chiesa – sono state avviate diverse iniziative quali la riduzione dei costi di funzionamento, l’aumento degli investimenti nella ricerca e innovazione, l’incremento delle vendite alle industrie di trasformazione e la ricerca di nuovi mercati, la promozione di aggregazioni e sinergie per creare reti con le altre imprese del settore, il consolidamento patrimoniale”.

La destinazione dell’utile del 2010 ad aumento gratuito del capitale sociale ed alle riserve indivisibili unitamente al risultato positivo conseguito nel 2011, seppur in diminuzione rispetto all’esercizio precedente, hanno consentito di consolidare ad oltre 26,6 milioni di euro il patrimonio netto della capofila Apo Conerpo.  Tra le misure messe in campo da Apo Conerpo nel 2011 per ripristinare la redditività dei soci, vi è la riduzione delle spese generali che ha consentito da un lato di aumentare di oltre il 15% il ristorno a favore dei soci e dall’altro di non diminuire gli investimenti nel settore della ricerca, dell’innovazione e della promozione, che anzi in diversi casi sono aumentati senza gravare negativamente sul risultato dell’esercizio. Il miglioramento qualitativo, la ricerca di nuove varietà e la valorizzazione delle produzioni dei soci sono le tre linee su cui si è concentrato il Gruppo e su cui si dovrà puntare anche nei prossimi esercizi per rispondere alle sfide di un mercato sempre più competitivo. 

 

A tale proposito, gioca un ruolo di primo piano l’azione di New Plant, costituita nel 2002 per sviluppare il miglioramento genetico ed incentivare il rinnovamento varietale. “Un’altra attività prioritaria che ha caratterizzato l’anno scorso, e che dovrà proseguire anche nei prossimi  esercizi – concludono Vernocchi e Chiesa – è stata la ricerca di aggregazioni, collaborazioni e sinergie con altre imprese che partendo dalla condivisione di obiettivi comuni siano in grado di aumentare l’efficacia dell’azione commerciale ed organizzativa. Si inserisce in quest’ottica l’avvio del processo per la costituzione di una Organizzazione Interprofessionale territoriale per le pere alla quale si auspica possano partecipare tutte le Organizzazioni di Produttori, le Organizzazioni professionali e le imprese commerciali. È stato inoltre completato il percorso aggregativo promosso nel 2011 con l’incorporazione nella Aop Finaf della Aop Gruppo Mediterraneo, che ha dato vita alla Associazione di Organizzazioni di Produttori ortofrutticoli più grande d’Europa”. 

 

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