CILIEGIE, GIULIANO: “SERVONO FONDI PER LE COPERTURE DELLE COLTURE. COSÌ RIPARTE L’EXPORT”

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Basta con le continue richieste di risarcimento per calamità naturali. Servono investimenti e fondi per le protezioni ai ciliegeti. È questa la chiave di volta del comparto”. Nicola Giuliano (nella foto), imprenditore pugliese a capo della Giuliano Puglia Fruit di Turi (Bari), è convinto: il maltempo non si sconfigge richiedendo soldi a pioggia a danno compiuto. Serve prevenire. E per farlo è necessario puntare sulle coperture alle colture, in grado si annullare i devastanti effetti che grandine, pioggia e vento possono avere sulle ciliegie. “I sistemi di difesa per i ciliegeti sono molto costosi – precisa Giuliano. I prezzi possono toccare i 100 mila euro ad ettaro. Ma è una strada obbligata se vogliamo tornare ad essere realmente competitivi anche sui mercati esteri. I clienti più strutturati sono sempre più organizzati e non possono permettersi di avere discontinuità nella fornitura e nella qualità della frutta”. E la Puglia su questo fronte ha perso competitività. “Fino a dieci anni fa dalle aree delle produzioni pugliesi partivano fino a 100 camion diretti nel Regno Unito – sottolinea Giuliano –. Oggi nemmeno uno. È giunto il momento di cambiare rotta”.

Secondo l’imprenditore, a capo di una delle principali realtà ortofrutticole del Mezzogiorno, per le ciliegie servirebbe un capitolo a parte in cui prevedere dei finanziamenti a tutti i produttori (e non solo alle op) per contribuire alle spese degli impianti di protezione. A quel punto – sostiene il manager barese – i fondi per il risarcimento dei danni da maltempo non servirebbero più. Ma non solo. Una volta installate, le protezioni durano trent’anni, con i conseguenti enormi e incalcolabili benefici e risparmi per il settore. Finora, purtroppo, non c’è mai stata una vera volontà di fare questo passo, che ritengo invece indispensabile. Stiamo cercando di sollecitare le istituzioni in tal senso – aggiunge – perché sono convinto che sia un passaggio strategico determinante per il comparto cerasicolo pugliese, che rimane fondamentale all’interno del settore ortofrutticolo regionale”.

 

Volumi scarsi, anticipo record del calendario di raccolta

Ciliegie primo pianoLa considerazione di Giuliano emerge dopo l’ennesima ondata di maltempo che, ciclicamente, colpisce il territorio pugliese. Ai primi di maggio le piogge torrenziali che si sono abbattute su parte della Puglia hanno creato seri problemi alle colture. Sulle varietà Bigarreaux solo il 30% del prodotto è rimasto sano. Il rimanente 70% è stato spazzato via da vento e acqua. Sul 20% delle produzioni precoci di Giorgia il maltempo ha lasciato un segno indelebile, ma per fortuna dei produttori la maggior parte del raccolto inizia attorno al 15 maggio e il grosso della merce è salva. Nessun problema invece per Ferrovia.

In linea generale comunque in Puglia i volumi a disposizione quest’anno saranno particolarmente scarsi, su tutte le varietà. Giuliano fornisce alcune stime: “Per Bigarreaux siamo attorno ad un -60% rispetto alla media, mentre sui Duroni ci aspettiamo un -50%”. Basta un dato di confronto tra la campagna 2015 e quella di quest’anno: “Come Giuliano nelle prime due settimane di raccolta lo scorso anno avevamo raggiunto i 10 mila quintali, quest’anno 2 mila”. Il calo drastico dei quantitativi secondo l’imprenditore di Turi è dovuto principalmente all’inverno caldo (con poche ore di freddo necessarie agli alberi per portare avanti una corretta allegagione dei frutti), ad una primavera troppo precoce, una fioritura troppo lunga e un’impollinazione discontinua. Il risultato è stato un calendario di raccolta molto anticipato. I primi stacchi sono avvenuti 15 giorni prima della norma: “Per le Bigarreaux abbiamo iniziato tra il 22 e il 23 aprile (quando solitamente si parte tra il 5 e il 10 maggio). Un record storico. Mai prima d’ora avevamo iniziato la stagione così presto”. I volumi a disposizione sono pochi. “A inizio campagna c’erano prezzi alti e qualità ottima. Purtroppo ora i prezzi sono rimasti elevati per la mancanza di prodotto ma la qualità, dopo il maltempo delle scorse settimane, si è ahimé abbassata, influenzando negativamente anche i consumi”. Tuttavia all’orizzonte c’è uno spiraglio di luce: “Le prospettive comunque sono molto buone: c’è poca merce, la qualità ora è ottima sia su Giorgia che, in particolare, sulla Ferrovia. Siamo ottimisti, tempo permettendo”.

Emanuele Zanini

 

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